Dopo la vittoria casalinga contro il Bologna l'Inter doveva dimostrare che la crisi è davvero alle spalle e che la sfida per un posto in Champions league vede i nerazzurri in piena corsa. Perché una vittoria aiuta ma non basta certo per dire che tutto è risolto. Doveva, ma non lo ha fatto. Anzi. Contro il Genoa è sprofondata palesando tutti i suoi limiti e le difficoltà di una squadra con poche idee e spesso confuse. Sfortunata anche, almeno in occasione del primo gol ma comunque incapace di cambiare marcia e reagire alle difficoltà.
Eppure era stato spavaldo Spalletti alla viglia, parlando come se la sua squadra, forte della posizione in classifica che rimane buona, fosse in piena salute e non avesse nessun problema. Pungendo gli avversari, lanciando frecciate e scacciando, a parole, la depressione personificata nei critici e nelle malelingue. Quelle che, forse, l'allenatore nerazzurro dovrebbe stare a sentire un po' di più delle sue sensazioni evidentemente non corrette.
Contro il Genoa, unico alibi, Spalletti non ha potuto contare su tre pezzi da novanta come Miranda in difesa, Perisic e Icardi davanti. Sceglie così Ranocchia indietro e un centrocampo un po' più solido con Gagliardini e Vecino mediani e Borja Valero sulla trequarti, puntando ancora sulla freschezza di Karamoh da una parte e sulla voglia di riscatto di Candreva dall'altra per supportare Eder. Ballardini replica con un Genoa solido e compatto che sfrutta le ripartenze per cercare di fare male ai nerazzurri.
E a Marassi è proprio il Genoa a partire più forte, mettendo in difficoltà centrocampo e difesa dell'Inter con velocità e ritorno altissimi a dispetto della non eccelsa qualità degli interpreti. Al minuto numero 11 rossoblù vicini al gol: Pandev crossa dalla destra, Hiljemark non interviene, Handanovic rimane sorpreso e la palla sbatte dolcemente sulla traversa prima di finire tra le mani del portiere. Rischia l'Inter e si scuote, grazie soprattutto al redivivo Candreva che dopo la panchina di domenica scorsa sembra un altro. Al 18' l'esterno azzurro fa un numero sulla sinistra, crossa al bacio per Karamoh che al volo svirgola. Alla mezz'ora Candreva sfiora il gol con un bolide dal limite su cui è bravissimo Perin a deviare in angolo.
Inter in controllo, Genoa un po' in difficoltà. Ti aspetti il colpo decisivo e invece proprio allo scadere del primo tempo succede il patatrac. Zukanovic crossa teso dalla sinistra, Skriniar sbaglia l'intervento e calcia forte su Ranocchia con la palla che rimbalza e carambola in porta sorprendendo Handanovic. Doccia gelida per l'Inter, la situazione migliore per una squadra che gioca di rimessa come il Genoa.
Non a caso, dopo nemmeno un quarto d'ora della ripresa, succede l'inevitabile. Se l'Inter rimane passiva e molla, il Genoa trova il raddoppio con l'ex Pandev che raccoglie un tiro da fuori di Laxalt, stoppa, guarda la dormita di Gagliardini che se lo perde e batte Handanovic in diagonale.
Entra Rafinha che smuove un po' le acque ma non riesce a far la differenza.
Dentro anche il reietto Brozovic e quando il tecnico mette in campo il giovane Pinamonti per Candreva, il migliore dei suoi, capisci che l'Inter è alla canna del gas e anche Spalletti non sa più a che santo votarsi. A proposito, che cosa diceva Spalletti? Ah, una cosa giusta l'ha detta quando ha parlato di «Genoa stratosferico». Ha esagerato ma al confronto di questa Inter lo sembra davvero.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.