Un fantastico Giulio Ciccone ha vinto la durissima 16a tappa del Giro d'Italia da Lovere a Ponte Di Legno. Il corridore della Trek Segafredo si è portato a casa una tappa epica, lunga 226 chilometri, e l'ha fatto con autorità battendo allo sprint il ceco dell'Astana Pro-Team Jan Hirt. Terzo posto per l'ottimo Fauso Masnada del team Androni Giocattoli-Sidermec. Richard Carapaz resta in maglia rosa e tutto resta ancora apertissimo per la vittoria finale del giro. Ecco le sue parole ai microfoni della Rai: "Oggi guadagnare del tempo sugli altri era importante perché a Verona ci sarà una durissima tappa a cronometro. Sono soddisfatto del risultato di oggi". Come detto Carapaz resta in maglia rosa con un vantaggio di un minuto e 47 secondi su Vincenzo Nibali, due minuti e 9 secondi su Roglic e tre minuti e 15 secondi sullo spagnolo Landa.
Anche il vincitore della tappa Ciccone ha mostrato tutta la sua felicità per questo successo inaspettato e meritato: "Erano ormai due anni che provavo a vincere una tappa al Giro dopo che c'ero già riuscito nel 2016. Non ci stavo più riuscendo, oggi è stata una tappa dura ma ce l'ho fatta e sono davvero felice. Sto ancora tremando perché in cima al Mortirolo faceva davvero freddo.
Un po' ci sono rimasto male con Hirt e l'accordo era andare insieme e mi ha detto che non poteva tirare e mi sembrava un po' una scorrettezza, ma dai ormai è andata e sono felice così". Domani la 17esima tappa si correrà da Commezzadura (val del Sole) fino a Anterselva/Anholz ed è ancora tutto aperto per la vittoria finale di questa 102esima edizione del Giro.
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