Una caduta in discesa della maglia rosa Steven Kruijswijk, finito nella neve dopo la scalata al Colle dell'Agnello, riapre a sorpresa il Giro d'Italia 2016 che sembrava saldamente in mano all'olandese della Lotto NL Jumbo. Ne hanno approfittato Vincenzo Nibali, che poi ha vinto in solitaria la tappa partita da Pinerolo e lunga 162 km, e il colombiano Esteban Chaves per prendere il largo, e anche lo spagnolo Alejandro Valverde che pure era rimasto attardato sulla salita è andato via all'olandese. E la tappa, con la salita finale verso Risoul, è diventata terreno di sfida a tre: Nibali e Chaves impegnati a mettere quanta più distanza tra loro e la maglia rosa; questa, con addosso i segni della caduta, invece impegnata allo spasimo per rientrare; Valverde nel mezzo, anche lui impegnatissimo a recuperare su Nibali e Chaves e tenere così un posto sul podio e per non veder allontanare troppo il siciliano in vista del tappone alpino di domani che deciderà la corsa rosa. Da segnalare anche la caduta, dalle conseguenze più serie (frattura di una clavicola) del russo Ilnur Zakarin, del team Katusha), finito contro le rocce accanto a un torrente dopo una sbandata in curva in discesa.
Vincenzo Nibali si è sciolto in un pianto liberatorio, dopo la grande impresa sulle alpi. L'italiano dell'Astana si è appoggiato al manubrio e ha pianto a dirotto. "Mi sono un po' lasciato andare a uno sfogo, dopo tutto quello che ho passato in questi giorni. La dedica è per Rosario": sono le prime parole, a Rai3, di Vincenzo Nibali dopo il trionfo al Risoul.
Dopo la dedica a Rosario Costa, suo giovane pupillo morto di recente dopo essere stato investito durante un'allenamento, Nibali ha ringraziato la sua squadra: "Ha fatto un gran lavoro. È stata una tappa durissima, ma sono felice. Voglio restare con i piedi per terra, domani c'è una tappa durissima e non sarà facile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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