Goldaniga non basta. Il Palermo è in serie B

Al Bentegodi arriva l'ufficialità: il Palermo raggiunge il già retrocesso Pescara e lascia la Serie A

Goldaniga non basta. Il Palermo è in serie B

Al Bentegodi arriva l'ufficialità: il Palermo raggiunge il già retrocesso Pescara e lascia la Serie A. Serviva qualcosa di molto simile ad un miracolo ai rosanero per evitare il triste epilogo, ma anche i più ottimisti non si sono mai fatti illusioni. I rosanero dovevano battere in trasferta il Chievo per tenere vive le debolissime speranze salvezza, invece non sono andati oltre il pareggio (1-1). La prestazione della squadra di Bortoluzzi, capace di riagguantare con Goldaniga l'iniziale vantaggio dei gialloblù siglato da Pellissier su rigore, era condita con coraggio ed orgoglio nonostante le notizie provenienti da Genova ed Empoli facessero già intravedere all'orizzonte lo scenario della Serie B. Primo tempo senza squilli. Il Chievo tiene palla, i rosanero attendono e si riservano di colpire di rimessa. La prima emozione è portata da una conclusione di Pellissier, preferito inizialmente ad Inglese, che trova pronto Fulignati.

La replica dei siciliani è affidata ad un tentativo di posizione defilata di Sallai, anche Sorrentino si fa trovare pronto. Nella ripresa i ritmi si mantengono bassi, e ci vuole un rigore per rompere l'equilibrio. Inglese, entrato dopo l'intervallo per Izco, viene steso in area da Bruno Henrique: Serra indica il dischetto, Pellissier trasforma in maniera impeccabile (23'). Prova a reagire il Palermo: Sorrentino deve attivarsi sul sinistro dalla distanza di Diamanti e su un colpo di testa di Goldaniga su cross di 'Alinò. Proprio il centrale rosanero firmava il pareggio ad un minuto dal termine. Pellissier falliva il rinvio di testa sulla punizione di Diamanti, Goldaniga ne approfittava e batteva Sorrentino con un destro al volo da posizione ravvicinata.

In pieno recupero ancora il numero 6 dei siciliani insaccava il pallone del sorpasso, ma l'arbitro annullava per fuorigioco. Il triplice fischio certificava la discesa tra i cadetti dopo tre anni e con tre turni di anticipo.

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