Piero Evangelisti
Salvo rare eccezioni, i costruttori sono oggi fortemente impegnati nello sviluppo dell'elettrificazione che, sebbene le infrastrutture non ne permettano la diffusione, è utile per ridurre le emissioni. In prima linea c'è Hyundai, che è un passo avanti a tutti. Ne parliamo con Andrea Crespi, managing director di Hyundai Motor Italia, partendo da Kona Electric che debutta a Ginevra. «Hyundai - risponde Crespi - sta vivendo un momento con tante novità di prodotto, a cominciare da Kona elettrica, il primo Suv compatto del segmento B elettrico al 100%: vanta un'autonomia di 500 km senza compromessi perché le dotazioni tecnologiche sono le stesse che si trovano sulla versione termica. Nel nostro Dna ci sono i Suv e quindi dopo la nuova Kona e Tucson adesso rinnoviamo anche Santa Fe, il nostro top di gamma che possiamo tranquillamente definire premium per comfort, tecnologie di bordo, trasmissioni automatiche, trazione a due e quattro ruote motrici e motori al top».
C'è chi dice che i segmenti intermedi possano scomparire e che si passerà dalle city-car ai Suv e alle automobili di grandi dimensioni. Voi di Hyundai cosa ne pensate?
«Abbiamo appena rinnovato in grande stile la nostra media, i30, offerta in quattro varianti: berlina a cinque porte, fastback, wagon e la sportiva i30 N. Penso che il segmento sia ancora molto importante per i privati e per le aziende, sempre interessate a questo genere di autovetture».
Lei crede nel futuro della condivisione dell'auto?
«Hyundai, al momento, non ha in essere iniziative in questo senso; continuiamo a credere nella vendita retail, nel cliente che si reca in concessionaria dove riceve un ventaglio di soluzioni, questo è il nostro ruolo sul mercato italiano: di essere generalisti con un'offerta di gamma molto completa».
Il motore diesel è sempre più criminalizzato.
«Non abbiamo programmi particolari e credo che l'attenzione negativa verso il diesel sia esagerata, frutto della mancata informazione in chi lo demonizza, soprattutto sui grandi investimenti che le Case fanno per ridurre le emissioni di motori dall'efficienza molto elevata. Insomma, il diesel riveste ancora un ruolo molto importante, basta pensare alla mobilità del segmento medio. E poi ci sono i dati a parlare e questi evidenziano una leggera crescita della quota dei diesel nei primi due mesi di quest'anno. Parallelamente, è ovvio, si dovrà continuare a sviluppare la mobilità sostenibile, come fa Hyundai che propone ibride, plug-in, elettriche pure e le fuel cell a idrogeno, una tecnologia che ci rende unici con Nexo che va a rimpiazzare la ix35 a idrogeno, portando l'autonomia a 800 km. Il pieno si fa in 5 minuti. Peccato che le infrastrutture siano all'anno zero. Oggi esiste una sola stazione di rifornimento credibile, a Bolzano».
Riuscite sempre a differenziarvi dei vostri cugini di Kia?
«Se guardiamo all'ecosostenibilità, le differenze sono evidenti, come quelle tra Ioniq e Niro, merito della Casa madre che è riuscita a dare ruoli diversi».
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