I segreti di Inzaghi: perché è diverso da Conte

Il nuovo tecnico nerazzurro raccoglie una pesante eredità. Ecco la sua personalità e le differenze con il vulcano Conte

I segreti di Inzaghi: perché è diverso da Conte

Antonio Conte Le lettere iniziali molto grandi e il solo cognome per esteso ci suggeriscono come egli tenga molto al prestigio sociale per cui esige di non essere sottovalutato da chicchessia. Il taglio della lettera “T”, con l’asta assai prolungata verso destra a mo’ di freccia, ci indica un carattere focoso e sempre attento a dare il meglio di sé vivendo la professione a compensazione di sentimenti di inadeguatezza. Conte sembra amare il contrasto dal quale riesce sempre a trarre motivi per eccellere ed essere così ammirato. Egli, infatti, possiede in Ego ipertrofico che lo pone sempre in “trincea” pronto a lottare per sentirsi un “fuori classe”. Tuttavia, dalla firma dell’allenatore leccese emerge un Io volitivo e determinato, con buone capacità di volontà ferrea e ricca energia vitale; ciò, oltre a garantire prestazioni efficienti, gli conferisce stabilità e resistenza alla fatica. Siamo senz’altro di fronte a una personalità ambiziosa, che desidera stare al centro dell’attenzione, come se ogni vittoria gli appartenesse di diritto, per cui possiede fiuto per capire il da farsi affinché la sua figura calcistica non perda di smalto.

Simone Inzaghi Il nuovo allenatore dell’Inter possiede notevole senso estetico che, oltre a favorire un’ immagine piacevole di sé, diventa elemento fondamentale anche nella preparazione dei calciatori a lui affidati. Tale dote, infatti, gli permette di misurarsi con l’altro, ossia l’avversario, senza trascendere in scenate poco edificanti. Dalla firma di Simone Inzaghi emerge una forte volontà decisionale: è come se nel calcio egli investisse la paternità e quindi in questa professione Simone dà tutto se stesso diventando punto di riferimento per i giocatori. È persona che mette gioco tutte le sue abilità strategiche, cosciente di dover sempre imparare per crescere; è forse questo che lo rende credibile anche al di fuori dello stadio.

La firma, con il cognome avviluppato su se stesso, esprime la necessità di proteggere l’immagine del casato “Inzaghi” al quale sembra ancora molto legato. Forza e dignità personale, sensibilità e volontà, si intrecciano facendo di Simone Inzaghi un promettente allenatore. Chissà che non riesca a ripetere quanto fatto da Conte!

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