Missione compiuta: la Dea è di nuovo sull'Olimpo. Servivano i tre punti contro il Genoa per la matematica qualificazione in Champions League e i tre punti sono arrivati, con l'Atalanta che certifica così sul campo un'altra stagione storica, che mercoledì sera con la finale di Coppa Italia potrebbe diventare memorabile.
La squadra di Gasperini domina per lunghi tratti del match e a fine primo tempo è già sul 3-0, grazie alle reti di Zapata, Malinovskyi e Gosens. Nella ripresa i padroni di casa risorgono e dimostrano di non essere ancora completamente in vacanza nonostante la salvezza già acquisita, ma la vittoria dei bergamaschi non sembra mai troppo a rischio.
Malinovskyi si conferma inoltre sempre più protagonista di questa ultima parte di stagione nerazzurra: tra gol (6) e assist (9) ha infatti sempre lasciato il segno nelle ultime dieci partite, in cui la Dea non ha mai perso e ha conquistato 26 punti su 30. Se l'ex Genk viaggiasse su questi livelli per tutto la stagione, saremmo di fronte ad un giocatore davvero clamoroso.
Ma non solo l'ucraino, tutta l'Atalanta merita applausi, perché si tratta di un traguardo fantastico al quale, paradossalmente, non ci stupiamo neanche più, così abituati a questa squadra che, se in giornata, è davvero un piacere per gli occhi. Eppure questa macchina quasi perfetta, costruita con lungimiranza da Percassi e portata a tutto gas(p) dal proprio allenatore, non è neanche nella parte sinistra della classifica dei monte ingaggi, a sottolineare ancora una volta ciò che si può fare quando c'è una società sana, un progetto virtuoso e una programmazione a 360 gradi.
«Era difficile pensare di arrivare per tre anni di fila in Champions, ancora di più perché ripetersi non è mai facile - le parole di un Gasperini visibilmente e comprensibilmente soddisfatto -. La squadra ha avuto una grande reazione da dicembre in poi nonostante la concorrenza fosse molto forte. Quella di quest'anno ha avuto un sapore migliore delle altre perché è stata la più difficile». Per il tecnico nerazzurro si tratta della settima qualificazione a una competizione europea su dieci campionati di A interi disputati tra Genoa e Atalanta.
E ora potrebbe arrivare un trofeo che a Bergamo manca da 58 anni e che per lui sarebbe il primo in carriera: «La Coppa Italia sarebbe il coronamento di queste stagioni - confida -.
In questi anni abbiamo centrato tre qualificazioni in Champions e due finali, il trofeo potrebbe essere la ciliegina». Intanto, però, a Bergamo ci si gode il momento: la Dea è di nuovo sull'Olimpo e non vuole smettere di stupire.
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