Indagato il fratello di Tortu per lo spionaggio su Jacobs

Giacomo avrebbe commissionato l'inchiesta illegale per cercare conferme ai sospetti di doping su Marcell

Indagato il fratello di Tortu per lo spionaggio su Jacobs
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È la svolta che porta la Procura della Repubblica di Milano a indagare nel buco nero delle rivalità interne all'Italia campione olimpica della staffetta 4x100. Giacomo Tortu, fratello di Filippo, ultimo frazionista della staffetta d'oro, è indagato per accesso abusivo a sistema informatico. È stato lui, raccontano i verbali della Procura di Milano, a commissionare l'inchiesta illegale per incastrare Marcell Jacobs, collega e rivale di Tortu. Per trovare conferme ai sospetti di doping che da tempo circolavano contro Jacobs, Giacomo Tortu si rivolse a Equalize, la società milanese finita nella bufera a dicembre dello scorso anno come fabbrica di hackeraggi e di dossier.

È una brutta storia, che porta a galla lacerazioni profonde nella squadra azzurra. Filippo Tortu non è indagato, la sua sorte dipenderà in buona parte da quello che Giacomo - agente oltre che fratello - dirà sui veri motivi che lo hanno spinto a bussare alla porta degli spioni.

Tutto inizia nel 2020, l'anno prima delle Olimpiadi di Tokio. A rivolgersi a Carmine Gallo è il cugino dei fratelli Tortu, uno studente padovano di giurisprudenza prossimo alla laurea, che con Gallo ha un amico in comune. Il giovane mette in contatto Giacomo Tortu con l'ex superpoliziotto, che a sua volta gli presenta uno degli hacker più formidabili a sua disposizione, il torinese Gabriele Pegoraro, ingegnere informatico, un fuoriclasse in grado di penetrare quasi ogni dispositivo.

E Pegoraro si scatena. Nei file del suo computer, sequestrato a dicembre quando i capi di Equalize vengono arrestati, i carabinieri trovano le tracce degli accessi ai telefoni di Jacobs e del suo staff. Oltre a quello del velocista vengono «bucati» i cellulari del suo manager Marcello Magnani, dell'allenatore Paolo Camossi, del nutrizionista Giacomo Spazzini. Le incursioni iniziano prima delle Olimpiadi e proseguono anche dopo la vittoriosa spedizione in Giappone: per Paolo Camossi nei computer di Pegoraro si parla di «periodo del controllo dal 15 settembre 2020 fino al 13 ottobre 2021», «periodi di particolare attenzione: aprile 2021 e dal 20 luglio 2021 al 13 ottobre 2021». Il 6 agosto, quando i quattro atleti azzurri salgono sul podio, Jacobs e il suo staff sono ancora sotto attacco informatico.

L'incursione degli hacker va in profondità, penetra la casella whatsapp di Jacobs e degli altri, ne succhia l'elenco dei contatti che finiscono nelle mani di Pegoraro. Giacomo Tortu paga in contanti, prima cinquemila euro, poi altri cinquemila. Quando però Gallo gli consegna la chiavetta usb con i risultati delle incursioni il dispositivo è vuoto, Gallo protesta con Pegoraro per la brutta figura. La versione integrale, con i risultati delle incursioni, viene ritrovata durante le perquisizioni a carico di Pegoraro. Sarà lui, prima o poi, a spiegare quanto sia arrivato a Giacomo Tortu di quel contenuto.

Al cugino padovano, sembra che il fratello di Tortu avesse chiesto il nome di una agenzia di investigazione, non di hackeraggi, e probabilmente sarà questa la sua linea difensiva. Ma anche a lui, come ad altri clienti eccellenti, la Procura non concederà questo alibi.

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