Max Allegri smentisce. Seccamente, anche. «Con riferimento alle notizie pubblicate sul mio conto, mi dichiaro con assoluta fermezza del tutto estraneo a qualsiasi attività illecita o irregolare e, tanto meno, a qualsiasi operazione violativa della normativa sull'antiriciclaggio». Poche righe che non lasciano spazio ad altre interpretazioni e che il neo allenatore della Juventus ha voluto diffondere dopo che ieri il quotidiano La Verità aveva pubblicato un articolo secondo cui lo stesso Allegri sarebbe sotto lo sguardo indagatore degli uffici antiriciclaggio della Banca d'Italia a causa di alcune segnalazioni di operazioni sospette legate al mondo del gioco d'azzardo e delle scommesse.
Gli accertamenti in corso riguardano in particolare alcuni versamenti effettuati sul conto corrente di Allegri da parte di una società maltese la Oia Service Limited - sotto inchiesta per truffa aggravata, evasione e rapporti con la 'ndrangheta. La stessa Oia risulta coinvolta nell'operazione Galassia della Dda di Reggio Calabria che ha sequestrato beni per 400 milioni all'imprenditore Antonio Ricci. Tornando ad Allegri, i bonifici incriminati sarebbero sette e sarebbero stati effettuati a suo favore dal 2018 al 2021: durante questo triennio si arriverebbe a quota 161.000 euro, cui ne andrebbero aggiunti altri 168.000 provenienti da una società slovena che gestisce hotel e casinò, mentre altri 140.000 sarebbero riconducibili a una banca privata di Monte Carlo. Va peraltro evidenziato che tali cifre potrebbero riferirsi a vincite legali, dal momento che il tecnico avrebbe speso con la propria carta di credito quasi 500.000 euro presso il casinò di Monte Carlo e quello di Prla di Nova Gorica. Insomma: se Allegri ha scommesso legalmente su eventi che non riguardano il calcio, il problema non si porrà. E del resto il regolamento della Figc parla chiaro quando recita che «vige il divieto di effettuare o accettare scommesse che abbiano oggetto risultati relativi a incontri ufficiali organizzati nell'ambito della Figc, della Fifa e della Uefa».
Quanto al tifoso bianconero, c'è chi sui social ha già urlato al complotto ricordando coincidenze sospette circa la tempistica di certi
scandali: nel 2005 quando uscì il filmato della flebo di Cannavaro, nel 2011 quando Conte (che una squalifica dovette comunque scontarla) fu accusato da Carobbio e, in tempi più recenti, quando Ronaldo venne accusato di stupro.
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