Inter, scudetto in testa mentre con la Fiorentina volano ancora gli stracci

Caos tra i due club, ultimo capitolo dopo gli attacchi di Commisso su stipendi e bilanci

Inter, scudetto in testa mentre con la Fiorentina volano ancora gli stracci

La nota ufficiale della Fiorentina è dura e inusuale, chiede «le scuse ufficiali da parte dell'Inter e del suo presidente Steven Zhang e di chi ha messo in giro queste notizie false, ristabilendo al più presto la verità». Firenze, sabato sera. L'Inter vince al 95° minuto e la già spesso turbolenta tribuna dello stadio Franchi diventa una bolgia. I dirigenti dell'Inter sono oggetto della contestazione generale, piovono insulti. Sbagliato, ma comprensibile (poco prima era andata peggio a un ragazzo che vestiva la maglia nerazzurra: aggredito, minacciato e costretto ad andarsene senza l'intervento di nessuno).

Quello che non sarebbe accettabile è il tentativo del presidente Commisso e del dg Barone di abbattere a pugni la porta dello spogliatoio nerazzurro. Questa almeno è la versione diffusa dall'Inter, che però la Fiorentina nega ferocemente, reclamando scuse che non arrivano. Sicuramente il frastuono c'è stato, perché la stessa Fiorentina ammette che è stata sì forzata una porta, ma di passaggio tra la tribuna d'onore e il ventre dello stadio, verso lo spogliatoio viola, dove Commisso a fine partita ha fatto i complimenti alla squadra, nonostante la sconfitta.

Frastuono, appunto. Ma difficile credere a Commisso che prende a pugni una porta. Più facile immaginare un vivace confronto in tribuna, a debita distanza, tra dirigenti viola e nerazzurri, subito dopo il gol di Mkhitaryan e poi il fischio finale del modesto arbitro Valeri. Possibile che l'Inter abbia un po' travisato quanto accaduto dopo, con le squadre negli spogliatoi, al punto da allertare anche i poliziotti della Digos presenti nell'area. Probabilmente scatterà un'inchiesta della Procura federale: la situazione va seguita e sarà un'altra puntata dell'ormai lunga querelle fra la Fiorentina di Commisso e l'Inter di Zhang, con le accuse «di non pagare gli stipendi per rinforzarsi sul mercato», piuttosto che le reiterate richieste di «penalizzazione in classifica per chi non rispetta i parametri e le regole».

Di certo una polemica di cui i nerazzurri avrebbero fatto volentieri a meno, ma che non turba la soddisfazione per il terzo successo consecutivo in campionato (secondo in trasferta), a pochi giorni dalla partita col Plzen che può valere il primo vero traguardo di stagione. Gli ottavi di Champions conquistati per il secondo anno consecutivo, varrebbero benzina per l'autostima e peserebbero sul giudizio che di Inzaghi si darà a fine stagione, quale che sarà poi l'esito della rincorsa in campionato.

Anche a Firenze, e anche dopo il cambio del portiere, l'Inter continua a subire troppi gol: sono già 17 nelle prime 11 partite di campionato. L'anno scorso erano 12. Ma il saldo è negativo anche per quanto riguarda i gol segnati: erano 28, sono 22.

Da quando però, prima Dzeko e poi Martinez (e Barella) hanno ripreso a segnare, Inzaghi riesce a rimediare con l'attacco ai difetti della difesa. E sempre guardando a un anno fa, dopo 11 partite, i punti in meno del Milan erano 7, oggi solo 5 e allora anche dai numeri nascono ragioni di buon umore.

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