Inzaghi, sognare si può. Con la coppa ci sa fare e il tripletino perché no...

Ha vinto il trofeo nel 2019 e tre Supercoppe. Negli incroci stagionali con la Signora 2 vittorie e un pari

Inzaghi, sognare si può. Con la coppa ci sa fare e il tripletino perché no...

Dal possibile triplete, o tripletino che dir si voglia, al rischio di non affiancare nulla alla SuperCoppa vinta a gennaio, proprio contro la Juventus. L'Inter e Inzaghi si giocano tutto in 5 giorni. Primo atto, stasera all'Olimpico. Inter col vestito bello della squadra titolare, se anche in extremis sarà confermato il recupero di Bastoni, che va a chiudere un vuoto importante lasciato in difesa nelle ultime partite. In attacco, accanto all'intoccabile neo leader Lautaro Martinez, ci sarà Dzeko, com'è giusto che sia in una partita secca e importante, dove classe ed esperienza possono fare la differenza. Inzaghi vs Juventus a modo suo è un po' un nuovo classico del calcio italiano. Quella di stasera sarà la quinta volta in 5 anni in cui le loro strade s'incrociano in una finale e il bilancio per il momento pende a favore del tecnico nerazzurro, capace di vincere 3 volte su 4, l'ultima appunto a gennaio, sulla panchina nerazzurra. È però della Juventus, proprio con Allegri in panchina, l'unico precedente in Coppa Italia, la finale del 2017. Insomma: Inzaghi sa come si fa, ma contro la Juventus c'è sempre di che stare all'erta.

Vigilia non semplice per l'Inter, nonostante il gruppo finga che tutto sia normale. Dalla notte del trionfo schiaccia-Milan in semifinale (19 aprile) l'atmosfera è molto cambiata in casa nerazzurra. Tutta colpa della caduta di Bologna, ma non solo. Se perdere il recupero del 27 aprile rischia di rivelarsi fatale nella corsa allo scudetto, la vera inconfessata sorpresa è stato il modo in cui il Milan ha saputo reagire a quel netto 0-3, vincendo prima a Roma contro la Lazio e poi a Verona, spianando cioè le rughe di un calendario che sembrava più difficile.

Ma una Coppa è sempre importante e quindi l'Inter apre volentieri questa prestigiosa parentesi romana, pur sapendo che succhierà via altre energie psico-fisiche nella corsa più importante, quella che per l'incrocio di due risultati sfavorevoli potrebbe addirittura chiudersi domenica. Inzaghi ha il ricordo forte dell'ultima vittoria, quella che il 3 aprile gli ha riconsegnato l'Inter dopo un mese abbondante di sofferenza. Una vittoria importante più che una partita giocata bene: nei 3 incroci stagionali con la Juventus (2 vittorie e un pareggio) hanno sempre prevalso tattica e muscoli rispetto allo spettacolo e presumibilmente sarà così anche stavolta.

Vincere il secondo trofeo della stagione, sommato agli ottavi di Champions conquistati dall'Inter dopo 11 anni, varrebbe a Inzaghi l'ammortizzatore migliore per metabolizzare l'eventuale sconfitta nella corsa scudetto.

Perdendo, di certo il tecnico nerazzurro ridarebbe fiato alle vedove di Conte, ma la sua posizione in vista della prossima stagione resterebbe inattaccabile. Perché non va mai dimenticato che c'è chi proprio Conte - un anno fa lasciava l'Inter, dicendo che il progetto non era più quello di una squadra vincente.

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