Italia-Germania 2-2, il sistema modello è ko. E ora chi imitiamo?

Erano un esempio i maxi fondi federali sui giovani e i metodi del club di Monaco. Tutti sotto accusa

Italia-Germania 2-2, il sistema modello è ko. E ora chi imitiamo?

Il retroscena svelato dalla Bild è forse più clamoroso della rapida uscita di scena della Germania dal Mondiale: la Federcalcio tedesca aveva prenotato il volo di ritorno dal Qatar, decollato ieri alle 14.30 direzione Francoforte, ancora prima della sfida con il Costa Rica. Scaramanzia o semplice consapevolezza di poter fare poca strada?

Tedeschi come l'Italia post 2006: due eliminazioni consecutive ai Mondiali, a cui si aggiunge la semifinale di Euro 2016. Ma se otto anni fa in Brasile in casa azzurra piovvero dimissioni a raffica (ct e presidente federale) subito dopo il 90', per ora nessun passo indietro in quella teutonica. Anche se i processi sono già iniziati, sotto accusa - anche da parte degli ex Matthäus, Schweinsteiger e Ballack - il ct Flick e il direttore sportivo della nazionale Bierhoff, in sella da 18 anni: al primo vengono imputati un atteggiamento troppo accomodante verso il gruppo e la mancata svolta sul modo di far giocare la squadra, priva di un vero attaccante d'area; al secondo il fallimento del compito di riportare la Germania ai vertici, la gestione di uno spogliatoio spaccato (i gruppi di Bayern e Borussia Dortmund, ma anche il confronto tra giovani e veterani), la vicenda della fascia arcobaleno, argomento principale prima della gara d'esordio col Giappone.

Proprio il rendimento dei giocatori del Bayern, ex squadra di Flick, ha fatto storcere la bocca a molti che si chiedono il motivo per il quale quei giocatori del calibro di Neuer, Kimmich e Müller che fanno bene in Champions, in nazionale faticano. A parte il baby Musiala, ancora acerbo, gli altri «bavaresi» non hanno inciso e hanno tradito come 4 anni fa.

«È la fine di una grande Nazione calcistica», uno dei titoli più forti dei giornali tedeschi di ieri. Ma il crollo non era così difficile da pronosticare, visto che solo meno del 5 per cento dei giocatori arruolabili per l'Under 21 è già in Bundesliga, mentre tanti giovani lanciati dalle squadre teutoniche arrivano da altri paesi. Ciò nonostante un investimento di un miliardo di euro da parte della Federcalcio per lo sviluppo dei settori giovanili con i famosi centri di formazione. Dopo il Mondiale vinto del 2014, il sistema - modello per molte nazioni europee compreso la nostra - è entrato in crisi fino agli ultimi fallimenti.

Ma in Germania c'è anche chi è andato oltre la sconfitta e il tracollo, allargando lo sguardo alla partita tra Spagna e Giappone: dall'«amara» decisione millimetrica e controversa sul 2-1 dei Samurai a quel secondo tempo non giocato al massimo dalle Furie Rosse. Più che una questione di «biscotto», si è trattato di semplice opportunità: passare agli ottavi come seconda ha permesso loro di evitare la Croazia negli ottavi e l'eventuale Brasile nei quarti.

Calcoli che la Mannschaft non ha potuto fare, essendo partita con il piede sbagliato e avendo incassato 5 gol in tre gare. «Il ritorno in cima al mondo è solo un'illusione per il team», l'ultimo feroce commento. Il processo è appena cominciato, in patria devono smaltire rabbia, delusione, incredulità.

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