Juventus, Sarri torna in panchina: "Ho avuto paura, non respiravo bene"

Maurizio Sarri tornerà domani in panchina contro la Fiorentina. Il tecnico della Juventus ha svelato: "Per un allenatore allenare e andare in panchina è la vita. Non è stato semplice rimanere fuori"

Juventus, Sarri torna in panchina: "Ho avuto paura, non respiravo bene"

Maurizio Sarri farà il suo esordio ufficiale sulla panchina della Juventus domani, ore 15, in occasione del match contro la Fiorentina di Vincenzo Montella. Il tecnico bianconero ha saltato le prime due giornate di campionato per via di una pesante polmonite che l'ha costretto a letto e con il suo vice Giovanni Martusciello che ha diretto la squadra contro Parma e Napoli ottenendo due vittorie. Sarri è pronto per iniziare questa nuova avventura e in conferenza stampa ha parlato del suo stato di salute, ammettendo di aver avuto paura: "Non respiravo bene, ho avuto paura. Non è stato semplice rimanere fuori ma lo staff medico mi ha fatto capire che era meglio fare un passo indietro prima piuttosto che farlo più lungo dopo. Poi il mio staff stava andando avanti alla grande".

Sarri ha poi ammesso come sia stato difficile non poter essere al fianco dei suoi ragazzi: "Per un allenatore allenare e andare in panchina è la vita. Non è stato semplice rimanere fuori. Ringrazio i medici che mi hanno curato e mi hanno fatto capire che dovevo fare un piccolo passo indietro per non farne uno più lungo dopo. Per me è stato pesante ma ero sereno perché lo staff tecnico andava alla grande in campo e in partita". Il tecnico toscano ha poi parlato della rabbia di Emre Can, escluso dalla lista Champions: "La reazione di Emre Can? Io devo tener conto anche dell'aspetto emozionale, lasciare al giocatore la possibilità di buttare fuori, lasciarlo decantare e poi affrontarlo quando la situazione è più serena. Penso di avere l'età giusta per capire certi tipi di reazione".

Il tecnico della Juventus ha poi parlato della fede viola di tutta o quasi la sua famiglia ed ha praticamente ammesso come sua madre non sia stata contenta del suo approdo in bianconero: "Mia mamma non era contentissima... Mia nonna abitava a 500 metri dallo stadio di Firenze, quindi la fede della famiglia, a parte la mia che ero tifoso del Napoli, era viola.

Io ho tanti ricordi intorno a quello stadio, purtroppo in questo momento vedo solo l'ultimo perché ci ho lasciato uno scudetto. Questo ricordo devo sostituirlo presto con uno positivo".

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