"L'apnea merita di diventare sport olimpico". Alfonso Alaimo racconta la Mediterranea Cup 2022

Alfonso Alaimo, Direttore di Gara della Mediterranea Cup 2022, ha parlato in esclusiva per ilgiornale.it dell'evento che si svolgerà tra il 9 e l'11 settembre e del mondo dell'apnea in generale

"L'apnea merita di diventare sport olimpico". Alfonso Alaimo racconta la Mediterranea Cup 2022

Venerdì 2 settembre 2022 si è svolta la conferenza stampa di presentazione della seconda edizione della Mediterranea Cup, gara internazionale di apnea in assetto costante che si svolgerà Cefalù nel fine settimana, tra venerdì 9 e domenica 11 settembre. Alla conferenza stampa erano presenti gli organizzatori dell’evento, il Direttore di Gara, Alfonso Alaimo, il Capo dei Safety Divers, Mario Fontana e per le Istituzioni, il Sindaco di Cefalù, il professore Daniele Salvatore Tumminello.

L’evento sportivo organizzato della palermitana ASD Mediterranea, nasce dalla volontà di esaltare varie discipline dell'apnea sempre con rispetto delle regole e delle condizioni di massima sicurezza in mare. Le giornate ufficiali di gara saranno il venerdì 9, sabato 10 e domenica 11 settembre, mentre gioved 8 settembre sarà dedicato al briefing pre-competizione, alla attribuzione dell’ordine di partenza degli atleti e dalla dichiarazione di specialit prescelta, tempi e profondità. Alla manifestazione saranno presenti atleti provenienti da tutte la parti del mondo, alcuni dei quali gi detentori di recoràd nazionali ed internazionali.

In esclusiva per ilGiornale.it, Alfonso Alaimo, direttore di gara di questo prestigioso evento, ha parlato a 360° del mondo dell'apnea, disciplina di nicchia, che ha però un grande seguito e dell'evento ormai alle porte.

Alaimo, com'è oggi il mondo dell'apnea e come è cambiata rispetto agli anni 50’/60’ ossia ai tempi di Maiorca e Mayol?

"Oggi l'apnea è sicuramente cambiata tantissimo rispetto a quei riferimenti che partono dagli anni 50'-60' e che hanno attraversato un buon trentennio come sport pioneristico, estremo. Ad esempio loro due avevano visioni diverse della metodologia dell'andare sott'acqua, poi ci sono Pelizzari e Pipin Ferreras. Quella era un'attività per eroi, ero uno sportvero perché il gesto atletico era reale. Ai tempi di Maiorca non si pensava di andare sotto i 50 metri di profondità mentre oggi si va fino a 132 metri. Quello che rimpiangiamo di quei periodi, fino a Pelizzari per intenderci, è il grande eco mediatico che aveva. Essendo gesta epiche si dava una rilevanza maggiore. Ricordo che per un tuffo di Enzo Maiorca fu interrotto il derby Roma-Lazio, andava in onda su Rai 1 ed eravamo all'inizio degli anni '80. L'apneista era considerato una persona che compiva gesta eroiche. Poi ci sono stati incidenti e si è spento un po' il clamore. Oggi possiamo dire che si è tornati in maniera massiccia alla pratica sdi questo sport che mediaticamente si è sopito ma dal punto di vista sportivo è in voga. Oggi sul territorio nazionale ci sono tutta una serie di associazioni sportive che applicano apnea dinamica in piscina in inverno e in estate in mare. Per chiudere, la differenza tra quella apnea e quella di oggi è questa: prima era meno praticata e più sentita, oggi invece è più praticata, più sicura, non è più off limits ma a livello mediatico è meno importante".

Che percorso avete fatto per arrivare ad organizzare una gara di livello internazionale come questa?

"Noi nasciamo dalla separazione da un'altra ASD nel 2019. Già nel 2018, quando eravamo oggi quelli di Mediterannea, abbiamo iniziato a praticare non solo la disciplina ma ci siamo interessati anche all'organizzazione degli eventi. Attorno all'apneista, poi, c'è sampre una squadra safety che lo fa tutto in apnea".

Ci spiega meglio la figura del 'safety' in cui siete specializzati?

"Certamente. Faccio un esempio pratico. C'è un'atleta che va fino a 80 metri di profondità, noi abbiamo una squadra safety che guarda con l'ecoscandaglio di ultima generazione le sue condizioni fisiche. Questo macchinario ci fornisce i tempi e i metri di discesa e risalita dell'atleta. In acqua ce ne sono 3: A che va più in fondo di tutti, B che lo segue e C in superficie. Il Safety A incontra l'apneista a metà della risalita, nel frattempo vengono raggiunti dal B. Loro osservano reazioni psicofisiche, se il diaframma balla, gli occhi, insomma se l'atleta sta bene o meno. Noi nel 2018 iniziammo questo progetto e oggi come Mediterranea abbiamo la migliore scuola di safety in Italia. Io personalmente ho fatto il capo safety a Porto Corallo in Sardegna durante una gara".

Ci saranno tanti atleti importanti a questo evento che si terrà tra il 9 e l'11 settembre. Chi è il più rappresentativo?

"Chiara Obino è l'atleta più rappresentativa di questa edizione. Lei è la quarta donna più profonda al mondo, con 106 metri di profondità con la monopinna fatti registrare a Sharm El Sheikh. Lei è sarda ed è la nostra iscritta di riferimento. L'anno scorso e due anni fa ci fu Alessia Zecchini e anche Vincenzo Ferri".

Come si svolge l'attività in estate e in inverno?

"In inverno si lavora in piscina mentre in estate c'è la possibilità di allenarsi e svolgere le gare al mare. Lavoriamo tanto con i giovani, vogliamo anche attivare un percorso divulgativo verso le scuole per avvicinare i ragazzi a questo sport, siamo una cinquantina di persone che lavorano a questo progetto. I soldi sono pochi (ride; ndr) ma c'è tanto amore per il mare a tantissima passione per questo sport".

Chi può seguire un corso di apnea con MediTerraNea?

"Chiunque può farlo, purché abbia raggiunto i 16 anni di età, volendo anche i 14 ma fino ai 18 si rimane a livello promotion e si può andare fino ad un massimo di 40 metri. Il corso ha parte tutta teorica alla quale prestiamo molta attenzione, abbiamo tre istruttori che hanno standard elevatissimi, stile Apnea academy di Umberto Pelizzari. Ci tengo a precisare che noi siamo una SD iscirtta e regolarmente registrata alla Federazione, abbiamo degli standard qualititavi della Fipsas-apnea academy. Prestiamo poi molta attenzione a quella che è la sicurezza, Si può dire che una volta brevettati i nostri corsisti diventano apneisti, entrano che sono persone che vogliono andare sott'acqua e conoscere il mare e ne escono apneisti come ho fatto io".

Come si può entrare in contatto con voi?

"Abbiamo la nostra pagina Facebook che si chiama 'ASD Mediterranea', mediterraneaapneateam@gmail.com, sulla pagina Facebook ci sono tutti i riferimenti telefonici".

Come vede l'evolversi di questo sport tra 5-10 anni?

"So che a livello internazionale si sta facendo grande lavoro ma anche fatica per farlo diventare una disciplina olimpica. Non è semplice perché non si è ancora riusciti a veicolare che alcuni incidenti che possono sembrare cruenti sono in realtà banali incidenti che vengono risolti in pochi secondi. Faccio sempre un esempio pratico. Se un'atleta va giù a 80 metri di profondità e neglli ultimi 10 metri, che sono i più duri perché i polmoni hanno fame d'aria, l'atleta va molto in debito di ossigeno e avverte fortissima ipossia può avere ha un piccolo svenimento che non è una sincope e che noi chiamiamo blackout. Il corpo attiva questo svenimento per andare in protezione. Nel 98% dei casi entro 10'' lo riportiamo in superficie e va tutto bene. Più o meno è come subire una distorsioen alla caviglia nel basket ma l'impatto visivo non è lo stesso ovviamente. Speriamo che venga sdoganato e che l'opinione pubblica avverta il nostro sport come non rischioso. Vero è che ci sono rischi connessi ma ce ne sono molti meno di un incontro di pugilato. Questo è il mio augurio.

La Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee; ndr) sta lavorando tanto in questo senso e speriamo che le mie previsioni nel medio lungo periodo riescano ad avere successo e che il nostro sport diventi olimpico perché ce lo meritiamo".

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