Il pagellone scudetto: promossi, bocciati (e rimandati)

Ilgiornale.it ha dato i voti ai protagonisti della cavalcata trionfale che ha portato lo scudetto all'Inter. Tanti promossi, pochi rimandati e un solo bocciato

Il pagellone scudetto: promossi, bocciati (e rimandati)

L'Inter ha vinto con autorità il suo scudetto numero 19 spodestando dal trono dopo nove anni di egemonia la Juventus. I meriti vanno divisi equamente tra società, staff, giocatori e allenatore anche se come sempre accade c'è chi si è confermato ad alti livelli, chi ha sorpreso e chi ha deluso le aspettative. Ilgiornale.it ha assegnato i voti di questa esaltante cavalcata nerazzurra a tutti i protagonisti che hanno riportato il titolo nazionale in bacheca dopo 10 anni di astinenza.

Samir Handanovic 6,5: Il capitano dell'Inter ha disputato la sua peggiore stagione da quando veste la maglia nerazzurra e gli errori sono stati tanti, pesanti e non solo in campionato. Si contano sulle dita di una mano le grandi prestazioni del portiere sloveno aiutato anche da un centrocampo e da una linea difensivo di assoluto valore. Il voto è comunque positivo ed è anche un premio alla sua serietà e costanza anche se l'Inter farebbe bene a guardarsi intorno alla ricerca di un degno sostituto.

Milan Skriniar 9: Il difensore slovacco è tornato ed ha zittito le critiche con una stagione di altissimo livello. Roccioso, preciso, un vero e proprio muro capace di segnare anche gol pesanti come quello dell'andata contro il Verona in un momento delicato della stagione. Punto di riferimento assoluto per il presente e il futuro nerazzurro: imprescindibile.

Stefan de Vrij 9: L'olandese è il vero colpo di mercato messo a segno dall'Inter nelle ultime sessioni di mercato e anche quest'anno si è dimostrato un top player. Arrivato a parametro zero dalla Lazio sta facendo le fortune dell'Inter dirigendo e guidando da vero leader la difesa nerazzurra. Pulito, leale, elegante e sicuro: saracinesca.

Alessandro Bastoni 8,5: la vera sorpresa dell'Inter è proprio il classe 1999 e gran parte del merito va ad Antonio Conte che l'ha forgiato facendolo diventare un punto di riferimento della squadra. Nella passata stagione aveva relegato alla panchina giocatori come Godin e Skriniar, quest'anno si è consacrato dimostrando di avere ancora margini di crescita. Sicuro, sfrontato e con un gran piede mancino: la difesa dell'Inter e della nazionale con lui possono dormire sonni tranquilli per i prossimi 10 anni. Conferma

Achraf Hakimi 8,5: sei gol e sei assist alla prima stagione in Italia non sono numeri da sottovalutare anche se il suo cartellino è costato 40 milioni di euro. Il marocchino oltre che ad offendere ha anche imparato a difendere grazie a Conte e al suo staff ed è di gran lunga il miglior esterno destro del campionato ma anche in Europa non c'è chi ha fatto meglio dell'ex Dortmund e Real Madrid. Missile.

Nicolò Barella 9,5: Il 24enne sardo con le sue prestazioni tutto cuore ma anche qualità si è guadagnato di diritto un posto importante nel cuore dei tifosi dell'Inter. Tackle, verticalizzazioni, cross, galoppate, assist, gol, senso della posizione: Barella si candida per essere il capitano della Beneamata. Provvidenza.

Marcelo Brozovic 8,5: Il regista dell'Inter, colui che fa girare tutta la squadra anche quest'anno ha fatto il suo lavoro ma è stato ripagato con la conquista dello scudetto dopo anni duri e di sofferenza. Conte non si praticamente mai privato del suo play croato e nelle poche volte in cui non è stato in campo il gioco dei nerazzurri ne ha risentito. Mente

Christian Eriksen 7,5: Il danese è un'altra scommessa vinta, alla lunga, da Antonio Conte. All'ex Tottenham è servito toccare il fondo per poi ripartire con il tecnico leccese che ha saputo aspettarlo e trovargli la giusta collocazione in campo e con il giocatore che ha capito come adattarsi al difficile campionato italiano. Da gennaio il 29enne ex Ajax si è conquistato il posto da titolare e non l'ha più perso con prestazioni intelligenti e al servizio della squadra: leader silenzioso.

Ivan Perisic 7: Il croato ha dimostrato di non avere la pancia piena nonostante arrivasse da una stagione in cui aveva vinto la Champions League con il Bayern Monaco. Il 32enne ex Wolfsburg si è messo a servizio della squadra e ha cambiato ruolo facendo da stantuffo su tutta la fascia sinistra con risultati incredibili. Ritrovato

Lautaro Martinez 8,5: 15 gol e 8 assist in campionato sono numeri di tutto rispetto per il 23enne argentino che ha saputo dire di no al Barcellona per affermarsi all'Inter. La sua intesa con Lukaku è praticamente perfetta e grazie a Conte il "Toro" non ha imparato solo a segnare ma anche a sacrificarsi per la squadra con pressing e ripiegamenti in ogni zona del campo. Qualità, quantità e gol: attaccante completo

Romelu Lukaku 9,5: Era arrivato all'Inter per prendere il posto dell'ex capitano Mauro Icardi e in due stagioni lo ha letteralmente cancellato dalla memoria dei tifosi nerazzurri. Il gigante belga ha superato per un'altra stagione quota 20 reti in campionato, 21 per la precisione più otto assist, con ancora 4 partite da giocare. Big Rom è un altro capolavoro di Conte che ha saputo sgrezzarlo facendolo diventare un meraviglioso diamante. Bomber.

Antonio Conte 10: ovviamente il voto è riferito solo al campionato. L'Inter ha vinto con autorità e dopo le prime difficili sette giorante ha letteralmente svoltato con 23 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfitta nelle successive 28 giornate. Miglior attacco, miglio difesa, miglior differenza reti, maggior numero di vittorie e minor numero di sconfitte: un dominio netto per la Beneamata che grazie al suo comandante ha riportato lo scudetto a Milano, sponda nerazzurra, dopo 11 anni di astinenza. Dominante.

I senza voto

I due portieri Andrei Radu e Daniele Padelli si prendono per forza di cose un senza voto non avendo mai disputato nemmeno un minuto di gioco e con loro anche Matias Vecino che è rientrato a fine gennaio da un brutto infortunio al ginocchio avendo così poche chance di mettersi in mostra e Andrea Pinamonti che chiuso da Romelu Lukaku non ha di fatto mai visto il campo.

I gregari

Matteo Darmian e Alexis Sanchez con i loro strappi, le loro giocate decisive meritano un 6,5 pieno. L'esterno ex Parma ha siglato due gol pesantissimi da tre punti contro Cagliari e Verona mentre il cileno ha accettato di buon grado il ruolo di riserva fissa a Lukaku e Lautaro senza mai fiatare: sintomo di come fossero parte integrante del gruppo.

Danilo D'Ambrosio, Andrea Ranocchia, Roberto Gagliardini, Ashley Young voto 6 pieno per tutti: chi più chi meno ha contribuito alla conquista dello scudetto con prestazioni, spirito di gruppo, gol e assist pesanti. Basti pensare alla rete da tre punti siglata da D'Ambrosio alla prima difficile giornata contro la Fiorentina o alla professionalità di Ranocchia e Gagliardini, alla duttiità di Young, nonostante qualche errore di troppo soprattutto nella seconda parte della stagione.

I rimandati

Arturo Vidal 5,5: il cileno, pupillo di Conte, si è dovuto scontrare con due tristi realtà: la sua età e la panchina. Il cileno ha dimostrato fin da subito di essere un calciatore generoso, anche fin troppo a volte. Il gol di testa alla Juventus resta la cosa più bella della sua stagione mentre gli infortuni muscolari e l'operazione al menisco l'ha tagliato fuori negli ultimi 2-3 mesi della stagione. Da acquisto pesante per il campo è diventato "pesante" solo per il portafoglio della società nerazzurra. Rimandato, oppure no?

Stefano Sensi 5: il talento e la classe non sono in discussione ma nei suoi due anni all'Inter ha saltato più partite di quelle giocate. I suoi muscoli di cristallo ne hanno limitato il rendimento tanto è vero che l'ex Sassuolo ha giocato più in nazionale che in nerazzurro nell'ultimo periodo. L'Inter crede nelle sue potenzialità ma l'anno prossimo servirà un'inversione di tendenza o le strade si seperaranno: Ultima spiaggia.

Bocciato

Aleksander Kolarov 4: è lui l'unico bocciato di questa esaltante campionato dell'Inter. Il 35enne ex Roma e Lazio è giunto alla corte di Conte a parametro zero e nell'idea del tecnico avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di vice Bastoni.

Vero è che l'ex difensore dell'Atalanta non ne ha saltata una ma è anche vero che le poche volte che il serbo è stato chiamato in causa non ha mai fatto bene risultando anche decisivo e disastroso nella sconfitta subita dall'Inter nel derby d'andata. Il suo ingaggio pesante pesa come un macigno sui conti della società e fine stagione le strade potrebbero separarsi dopo un anno totalmente anonimo. Chi l'ha visto?

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