L'Italia di Mancini riparte dagli eroi di Wembley per entrare nella storia

Caccia al 35° risultato utile consecutivo: come Brasile '94 e Spagna '08 da campioni del mondo

L'Italia di Mancini riparte dagli eroi di Wembley per entrare nella storia

Se nella gara per il Mondiale sono iscritti tutti di diritto - i tanti giovani che hanno l'occasione di fare il salto di qualità in azzurro oltre agli esclusi dell'Europeo già scalpitano - stasera ai blocchi di partenza si presenteranno gli undici (o quasi) titolari di Wembley. Non è una questione di riconoscenza o gratitudine da parte di Roberto Mancini. Lui, che in Nazionale in tre anni ha portato una vera e propria rivoluzione nel gioco, nella mentalità e nelle scelte (fu il primo a credere in Zaniolo, che ora ha ritrovato dopo il grave infortunio), stavolta vuole cambiare gradualmente pelle alla sua Italia. E prendersi intanto la qualificazione a Qatar 2002. Visto poi che «la prima partita della stagione è sempre quella più difficile, ci deve essere la massima concentrazione», bisogna ripartire dalle certezze. «Contro la Bulgaria ci sarà una formazione simile a quella della finale dell'Europeo», così il ct. Che pensa magari solo a qualche ritocco in difesa: ballottaggio Di Lorenzo-Toloi sulla corsia destra e la possibilità di far riposare Chiellini in vista della gara con la Svizzera di domenica (con Acerbi favorito su Bastoni). Negli altri reparti, da Donnarumma nemmeno titolare nel Psg a Immobile che ha iniziato la stagione alla grande, tutto per ora resta invariato.

«I ragazzi hanno fatto poche vacanze, quindi hanno mantenuto una buona condizione atletica», l'altro indizio fornito da Mancini per individuare le scelte della gara di Firenze. La prima tappa del tour de force di settembre, al termine del quale - se tutto andrà bene - l'Italia potrebbe aver messo una seria ipoteca sulla qualificazione mondiale. E a quel punto ci sarà tempo di vedere i nuovi, con qualcuno che - chissà - potrebbe già fare capolino con una maglia da titolare magari già nella sfida con la Lituania di mercoledì prossimo.

Il clima a Coverciano è stato quello dell'Europeo: musica nello spogliatoi e negli allenamenti, grande voglia di fare gruppo e stare insieme. «Ora questa voglia va riportata in campo», il messaggio di Bonucci. Poco conta che oggi l'Italia sia la squadra più studiata al mondo («si possono fare variazioni sul tema in qualunque partita, cambiando ad esempio posizione di un giocatore, però poi conta la voglia di essere una squadra che propone gioco, quindi serve una mentalità offensiva prendendosi dei rischi», così Mancini). E poco conta che stasera a Firenze - 10mila gli spettatori sugli spalti con tanti rappresentanti del mondo sanitario, e i monumenti in riva all'Arno si coloreranno di azzurro - l'Italia ha la possibilità di eguagliare un altro record: 35 gare di fila senza ko come il Brasile (1993-1996) e la Spagna (2007-2009).

Di sicuro non sbagliare la prima gara del miniciclo sarebbe il giusto viatico per la gara di Basilea di domenica, il match chiave del girone.

«Avanti così, divertirsi, giocar bene e vincere», sottolinea Mancini. Per l'inserimento di altri giovani ci sarà tempo. Intanto il portiere Meret lascia il gruppo per una frattura tra la 3ª e la 4ª vertebra lombare rimediato col Genoa: rischia un lungo stop.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica