Mai così giovane dai tempi di Lippi. La nuova Juve di Mbangula & C.

Età media 24 anni e 122 giorni: la più bassa nell'era dei tre punti

Mai così giovane dai tempi di Lippi. La nuova Juve di Mbangula & C.
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La copertina spetta inevitabilmente al ventenne Samu Mbangula: perché sbucato praticamente dal nulla e perché, da juventino, ha segnato il primo dei tre gol che hanno permesso ai bianconeri di battere facilmente il Como. Per dare spazio a lui, Thiago Motta ha lasciato in panchina Douglas Luiz (pagato 50 milioni nel corso dell'estate) e non ha avuto ripensamenti nel lasciare fuori squadra Chiesa: ovviamente il giovane belga non si è conquistato il posto da titolare, ma intanto ha risposto presente'. «Gioca chi sta meglio, la carta d'identità non conta nulla», è il mantra dell'ex tecnico del Bologna. La Juve di quest'anno un po' come accaduto lo scorso campionato ai rossoblù pare viceversa avere intrapreso quella strada. Niente gerarchie prestabilite ed età media abbassata: contro i lariani, quella dei primi undici è stata infatti la più bassa nell'era dei tre punti, ovvero dal 1994/95: 24 anni e 122 giorni, migliorando il dato precedente che aveva fatto registrare la Juve di Lippi nel 1998/99 (24 anni e 340 giorni, contro il Vicenza).

Detto di Mbangula, nella ripresa ha esordito anche Nicolò Savona, 21enne esterno fresco di promozione in prima squadra che è stato preferito a Danilo, in teoria il capitano della truppa.

Chi ha fatto anche meglio della Signora in quanto a età media - è stato il Parma: contro la Fiorentina i ducali si sono fermati' a 23,9, trovando la rete con il 25enne Man su assist di Bonny (2003). In sintesi, 7 dei primi 11 scesi in campo fanno parte della Generazione Z, nati quindi nel nuovo secolo. Per ragazzi che sperano di avere intrapreso la strada giusta per ritagliarsi un posto al sole: la Fiorentina, avversaria proprio del Parma, ha lanciato per esempio dal primo minuto il 2005 Comuzzo. Che non ha tremato, anzi. Mentre il Verona, capace di imporsi clamorosamente contro il Napoli, si è goduta il gol di Livramento (2001).

Non hanno invece segnato Esposito e Colombo, attaccanti dell'Empoli entrambi del 2002 cui quest'anno non mancherà la fiducia: addirittura del novembre 2006 è invece Jeff Ekhator (origini nigeriane), entrato nei minuti finali di Genoa-Inter spinto' dal fiuto del suo allenatore ed ex attaccante Gilardino. Come lui, hanno fatto capolino negli ultimi minuti di gara il granata Dembelè (2004) e gli atalantini Cassa (2006) e Palestra (2005): se son rose, fioriranno nel corso del campionato.

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