Mancini pesca il Jack. L'Italia del nuovo Pablito aumenta i rimpianti

Nel giorno del compleanno di Rossi, Raspadori-gol piega gli inglesi. Che rabbia per i Mondiali...

Mancini pesca il Jack. L'Italia del nuovo Pablito aumenta i rimpianti

Milano. È la notte di Giacomo Raspadori che prende per mano l'Italia in quella che potrebbe essere la prima pietra di un lungo processo di ricostruzione. Senza illusioni. Roberto Mancini convocandolo a sorpresa per l'Europeo aveva detto: «Spero che possa fare come Pablito». Molti sorrisero, ma anche se in ritardo quelle parole ora potrebbero risultare profetiche. Perché ieri era il compleanno di Paolo Rossi, che avrebbe compiuto 66 anni. Un segno del destino per il numero dieci che piega l'Inghilterra con un tiraggiro «rubato» al suo predecessore a Napoli e in azzurro, Lorenzo Insigne. Un gol nel giorno del compleanno di Pablito, l'uomo del Mundial, di un'Italia che non c'è più, che guarderà la seconda coppa del mondo in tv. Ora potrebbe essere Raspadori a riportare l'Italia sul palcoscenico mondiale. Più semplicemente può essere la cura di una Nazionale che convive con il mal di gol, anzi che per il suo ct era messa peggio di cinque anni fa.

Anche perché Ciro Immobile marca visita nella notte, infortunio tenuto nascosto manco fosse la vigilia di una finale non diciamo mondiale per non infierire (bah!). Allora Mancini in una sorta di passaggio di consegne tra vecchio e nuovo, vara il tandem ex Sassuolo con Raspadori a girare attorno a Scamacca. Soprattutto l'attaccante del Napoli è ispirato nella notte che segna anche una rivoluzione tattica.

Il ct cambia pelle: quindici mesi dopo il trionfo di Wembley non è più tempo dell'Italia votata all'attacco. Si torna al dna su cui si è fondato il nostro calcio: primo non prenderle, come aveva anche suggerito Fabio Cannavaro presentandosi a Benevento. Via la difesa a quattro, ecco l'inedita linea a tre del Mancio. Il muro regge e convince, anche quel Bonucci che Allegri ha tenuto fuori a Monza mentre la Juve crollava: suo il lancio assist di 50 metri per Raspadori. Certo di fronte c'è l'Inghilterra che in questa Nations League ha segnato un gol, nonostante il talento infinito di cui dispone in attacco: neanche la prima uscita sulle note di God save the king ispira i tre leoni di Re Carlo, con la Regina Elisabetta ricordata durante l'inno inglese.

Ma soprattutto è merito dell'Italia che riscopre il bello della difesa e quando Donnarumma mura due volte Kane, San Siro trasforma i pochi fischi iniziali a Gigio, nulla rispetto all'anno scorso, in un coro di applausi. San Siro si esalta, c'è anche un'invasione di campo. Lunedì con l'Ungheria ci giochiamo il primo posto nel girone di Nations League. Italia, può essere la notte di un nuovo inizio.

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