Mancio al gioco del nove. È l'ora di Raspadori. "L'Italia ha spalle larghe"

Il ct dopo i due pareggi e le critiche a Immobile: "Sembra di essere tornati ai tempi di Balotelli"

Mancio al gioco del nove. È l'ora di Raspadori. "L'Italia ha spalle larghe"

Apripista dell'estate magica dello sport italiano, oggi l'Italia di Mancini è finita dalle stelle alle stalle. Colpa dei due pareggi nelle prime gare di settembre. «Non siamo agitati né preoccupati, solo dispiaciuti di aver perso quattro punti che non era giusto perdere - così il ct -. Questa squadra ha le spalle larghe per sopportare le critiche». E sulle parole forti di Jorginho, arrabbiato per le critiche («alla fine a crederci siamo solo noi») dice: «Già che ci crediamo noi è importante. Tre anni fa nemmeno i miei migliori amici pensavano ci fosse un solo giocatore da Nazionale. Noi invece ci abbiamo creduto, si è creato un gran gruppo e abbiamo vinto l'Europeo».

Stasera a Reggio Emilia di fronte ci sarà la Lituania, l'avversario più morbido di questo miniciclo di partite di qualificazione: la storia parla di sette precedenti e cinque vittorie azzurre, in più nel 2021 la nazionale baltica, numero 134 del ranking mondiale, ha rimediato 8 sconfitte in altrettante gare, subendo anche 20 gol. Insomma la sfida ideale per una Nazionale in crisi a livello realizzativo più che sul gioco. «Dovremo essere bravi a sbloccarla subito, il calcio è questo, per adesso la palla non entra e in Italia si deve sempre trovare un colpevole - sottolinea Mancini -. Noi dobbiamo isolarci e pensare di fare certe cose meglio, con un po' di precisione in più, pur continuando a fare le cose che sappiamo».

E se come dice Insigne «il gruppo resta la nostra forza», il problema principale è soprattutto uno, quel Ciro Immobile più croce che delizia nella sua esperienza azzurra. Ha iniziato il campionato a suon di reti, ma i limiti - e le critiche - in nazionale sono tornati evidenti: «Mi sembra di essere tornati a Mario Balotelli... - così Mancini che difende il suo centravanti, a disagio nei movimenti in campo con il tipo di gioco applicato dal ct -. Io non ho alcun problema con Ciro, abbiamo vinto l'Europeo e lui era sempre titolare, segnando anche in due gare. Magari al Mondiale farà 8 gol e lo vinceremo...». Intanto stasera Immobile non ci sarà, il problema al flessore gli ha fatto saltare l'allenamento e poi è stato rimandato a Roma. Nel turnover già deciso da Mancini, il laziale - criticato anche da Cassano («non sa giocare e ha paura...») - sarebbe stato comunque sacrificato. «La stanchezza si fa sentire dopo due partite in 4 giorni, dei cambi sono necessari», dice il ct. Potrebbe così essere arrivato il momento di Raspadori titolare, soluzione al momento più probabile di quella con il falso nove. A casa andrà pure Insigne e forse anche Zaniolo, uno dei candidati al ruolo, che ha una contusione alla coscia sinistra.

Da stasera non si può più sbagliare: per non fare calcoli e andare diretti in Qatar, bisogna vincere le ultime tre gare di qualificazione (a novembre la Svizzera a Roma e l'Irlanda del Nord a Belfast) e stasera magari con tanti gol.

A marzo Mancini tra la sfida con la Bulgaria e quella con la Lituania ne cambiò 10 su 11, confermando il solo Donnarumma; a Reggio Emilia con i baltici altro turnover ampio: candidati Acerbi, Bastoni (che ha avuto però un problema fisico in allenamento), Biraghi, Sensi, Pessina, Bernardeschi e Kean.

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