Martinez e Ibrahimovic: il progetto di Berlusconi

Galliani a Oporto per il colombiano: "Trattativa complessa" Zlatan ha costi altissimi, ma il Cav vuol regalarlo ai tifosi

Jackson Martinez, autore della seconda rete lusitana Porto in Champions e Colombiano sempre più lontano dall'Italia
Jackson Martinez, autore della seconda rete lusitana Porto in Champions e Colombiano sempre più lontano dall'Italia

Nel gigantesco affare economico Milan-mister Bee è come per il dito che indica la luna. Chi si sofferma a guardare il dito lo considera poca cosa invece di seguire la traiettoria e puntare alla luna. Che è poi la filosofia dell'operazione, spiegata in modo didascalico anche da Pier Silvio Berlusconi che ha lanciato a Portofino le novità di Premium Mediaset con l'esclusiva della Champions per tre anni. Nelle sue pacate riflessioni sono contenute anche le risposte ad Andrea Agnelli («Il brand Milan è il più conosciuto al mondo, le cifre in circolazione sono autentiche») e allo scetticismo peloso della concorrenza. «Se si guarda al fatturato è un conto, se si guarda alle prospettive future è un altro conto. L'operazione brillantissima nasce sulla fiducia nei confronti del potenziale economico della borsa di Hong Kong. Che io sappia nell'accordo non c'è alcun passaggio di maggioranza e in ogni caso sarà sempre Fininvest a dire l'ultima parola. La passione di mio padre per il Milan non è in discussione, non vuole mollare il Milan. Perché Premium è valorizzata meno del Milan? Perché c'è qualcuno che è un genio»: questa la battuta conclusiva e non c'è bisogno di spiegare a chi sia rivolto il complimento. A discutere di calcio Pier Silvio Berlusconi è in sintonia con papà Silvio: promosso a pieni voti Mihajlovic («mi piace, è l'uomo giusto, è molto deciso»), spedite carezze a Inzaghi («mi spiace per Pippo») e aperta la strada a Ibrahimovic («potrebbe dare un bel contributo al rilancio»).

L'attività del Milan, come ai vecchi tempi verrebbe da aggiungere, è documentata dall'ennesimo blitz in Portogallo di Adriano Galliani, la cui foto (scattata sul volo privato utilizzato in questi giorni) in compagnia di Nelio Lucas, del fondo Doyen, consulente di mister Bee, è finita sul profilo Instagram del magnate thailandese con la didascalia «costruire insieme sotto la guida del Presidente» come per sottolineare l'intesa tra le due anime del nuovo assetto azionario rossonero. Galliani (che rimarrà a Oporto fino a conclusione dell'operazione: «Si tratta a oltranza, ma è difficilissmo: ci sono molti club su di lui») vuole strappare al Porto l'attaccante colombiano Jackson Martinez che non viene tra l'altro considerato l'alternativa a Ibra, semmai il completamento del futuro attacco. Lo stesso agente del centravanti ha contribuito a rendere più eccitante l'attesa. «Andrà in un top club europeo», il suo annuncio. La clausola rescissoria stabilita in 35 milioni può essere aggirata grazie proprio all'intervento della Doyen che ha conservato, all'epoca del trasferimento in Portogallo, una percentuale consistente sulla proprietà del cartellino. La stessa modalità può essere applicata per ottenere dal Monaco Kondogbia, centrocampista ritenuto il secondo obiettivo della campagna di potenziamento.

Da Parigi nel frattempo continuano ad arrivare segnali in netto contrasto con le dichiarazioni presidenziali che hanno frenato sulla partenza di Ibra la cui scadenza naturale del contratto è fissata nel giugno del 2016. I sondaggi, nemmeno segreti, presso il Real per Cristiano Ronaldo sono soltanto un'indiretta conferma dell'interesse del Psg di lasciar partire lo svedese. Ibrahimovic, che pure ha uno stipendio al momento gigantesco (12 milioni), ha dato, e da tempo, il proprio benestare al ritorno in quel di Milanello.

Perciò alla fine l'affare potrebbe diventare di pertinenza esclusiva presidenziale, cioè il regalo che Silvio Berlusconi farebbe ai suoi tifosi. Altro obiettivo delle ultime ore è diventato Miranda, 31 anni a settembre, difensore brasiliano dell'Atletico Madrid, squadra famosa più per la grande difesa che per altro.

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