Milan, brutta frenata

Tre rigori sbagliati, 2 dai rossoneri contro il muro De Gea, Fiorentina 1-0 con l'ex Adli, pari di Pulisic ma Gudmunsson chiude. Palladino espulso

Milan, brutta frenata
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Il treno del Milan di Fonseca si ferma colpevolmente alla stazione di Firenze. E così si disperdono tutti i benefici del derby vinto dopo una vita e degli altri successi collezionati in campionato. È molto facile la spiegazione: innanzitutto si trova nei due rigori di Theo e Abraham parati dal fenomenale De Gea, uno spreco ingiustificabile, poi le solite distrazioni della difesa rossonera tradita da Tomori in occasione del 2 a 1 viola. Forse l'idea di tenere ancora in panchina Pavlovic non è proprio brillante. La Fiorentina rifiorisce all'improvviso nel suo stadio dimezzato dai lavori grazie al talento geometrico di Adli (ma non sarebbe servito al Milan?) e alla stoccata del finlandese già decisivo con la Lazio su rigore. Non mancano sul fronte rossonero reazioni polemiche alle sostituzioni, tipo quella di Pulisic («Why, why? perché»).

Con gli schieramenti sistemati come due blocchi, funzionano solo due corsie: quella di destra viola con Dodo e Colpani che stringono nella morsa Theo e Leao e quella rossonera con Pulisic che libera Emerson per un paio di cross che producono un colpo di testa di Morata fuori. È il Milan a rischiare troppo per un paio di deficit evidenti: difesa molto passiva, con Theo in ritardo, e gioco macchinoso sciolto da qualche numero isolato di Leao. Maignan è un protettore collaudato, come dimostra il rigore parato a Kean, metà della prima frazione, causato da un tocco in ritardo di Theo sul piede di Dodo ma poco può sulla successiva stoccata di Adli dal limite che si libera facilmente di Pulisic e trova l'angolo scoperto timbrando il primo sigillo in viola (secondo dopo quello di giovedì in Conference). La risposta del Milan è un sussulto sul finire del tempo con l'incursione in area di Reijnders stroncata da Ranieri.

Il penalty di Theo è l'occasione per De Gea di lucidare la sua fama di para-rigori già dimostrata in Europa e per confermare la serata di luna storta del francese (terzo errore dal dischetto, alla fine si prenderà anche il rosso). Si capisce che, a dispetto dei tempi di recupero, chi sta sulle gambe è il Milan mentre la Fiorentina è più reattiva. Altra riflessione: con il 4-4-2 disegnato da Fonseca, i due centravanti entrano poco nel vivo del gioco. Nella serata dei 3 rigori parati si esalta il portiere viola De Gea a inizio della ripresa quando para il secondo rigore al Milan, calciato male questa volta da Abraham e fischiato da Pairetto per il fallo di Kean su Gabbia nella mischia da calcio d'angolo. Invece di deprimersi, il Milan trova il pari su azione e questa volta con il suo eversore più noto, Pulisic, che brucia Adli e confeziona un pallonetto telecomandato sull'arcobaleno di Theo da sinistra.

Ma i vizi antichi (leggi qui il modo di difendere) del Milan non si cancellano in poche settimane: così da un lancio di De Gea e un buco sconcertante di Tomori prende spunto lo scatto di Gudmunsson per trovare il 2 a 1 (legittimato dalla traversa finale di Kean) che fa tornare il sorriso a tutta Firenze e a Comisso in tribuna.

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