Il Milan ritrova Theo e batte il primo colpo

Poker di gol in mezz'ora (non accadeva dal '58) Il Venezia buon allenamento in vista del Liverpool

Il Milan ritrova Theo e batte il primo colpo
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Scusate il ritardo. Il ritardo col quale il Milan si è rimesso in cammino dopo quei primi tre turni deludenti. I 4 gol rifilati al Venezia, fragile come un grissino, in un tempo, il primo, è una specie di record per le statistiche (precedente nel 1958) ma una spremuta di vitamine per i prossimi impegni della settimana che arriva (Champions e derby). I 72 mila di San Siro cantano e festeggiano, per la prima volta Fonseca può regalarsi una serata piena di soddisfazione e persino gli esponenti più criticati a Roma per il cooling break (Theo e Leao) si godono il perdono del loro pubblico.

Forse nemmeno Paulo Fonseca, fiducioso venerdì pomeriggio, ha immaginato una serata come quella vissuta ieri sera. Gol, gioco brillante, nuove variazioni al tema tattico: questa la sintesi. Travolgenti le sequenze: l'accoglienza entusiasta allo stadio organizzata dalla curva sud con la partecipazione di una parte consistente dei 72 mila, poi quella partenza a razzo dai blocchi della sfida col Venezia che consente al Milan in 45 minuti di sbaragliare il rivale di carta velina rifilandogli 4 gol ma frutto di un calcio tecnicamente raffinato e con protagonisti proprio i due famosi attori del cooling break dell'Olimpico, Theo e Leao. Dietro la cavalcata c'è da segnalare il ridotto spessore del Venezia ma anche un diverso spirito dei milanisti. Perché l'intesa tra Theo e Leao che apre la goleada rossonera arriva dopo 80 secondi e sull'asse del binario di sinistra, da sempre il più attivo e pericoloso. Fonseca, questa volta, ci mette del suo in modo costruttivo. Sceglie Gabbia invece di Tomori e la sua decisione viene premiata dal gol del difensore - poi assegnato a Fofana - su angolo. Idem per il disegno del nuovo triangolo di centrocampo: qui Loftus Cheek gioca alla Sarri, al fianco di Fofana, e Reijnders davanti. Segno che durante la sosta il portoghese ha fatto riflessioni e ricevuto suggerimenti utili dalle prove dei suoi nelle rispettive nazionali. Per dirla tutta, Loftus Cheek in quella posizione sembra davvero dominante.

C'è gloria per tutti prima dell'intervallo. Anche per Pulisic, tra i più attivi nonostante sia sbarcato dagli Usa dopo poche ore (suo il primo rigore) e per Abraham che firma il secondo sigillo della sua brevissima carriera rossonera dal dischetto dopo aver anticipato Joronen e calciando con sicurezza. Il Milan si può considerare fuori dal tunnel? È ancora presto per dirlo anche perché nel frattempo martedì sera lo aspetta, sempre a San Siro, il Liverpool sconfitto in Premier league. Qualche sbavatura difensiva segnalata nella ripresa può passare sotto silenzio per via del rotondo vantaggio conquistato nella prima frazione. Ma con inglesi e Inter, c'è da migliorare ancora la fase difensiva.

Anche in materia di stadio, l'intervento di Paolo Scaroni, in tribuna al fianco di Gerry Cardinale, sembra rimettere le pedine al posto giusto La sua dichiarazione suona così: «Abbiamo spiegato al sindaco Sala che la ristrutturazione di San Siro è impossibile, ripescare il vecchio progetto è un sogno ma la priorità resta San Donato».

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