Milan tra saga Maldini ed "effetto Serra"

Papà Paolo ds rossonero, il figlio Daniel coi liguri. E brutti ricordi arbitrali

Milan tra saga Maldini ed "effetto Serra"

Milano. Tra suggestioni, «gatti neri» che attraversano la strada e incroci favorevoli, il Milan si ritrova a dover fare subito i conti con la rincorsa al Napoli e a mettere in un cassetto la qualificazione Champions, da riaprire solo lunedì in occasione del sorteggio. Precedenza alle suggestioni allora, ritagliate sulla famiglia Maldini. Già perché stasera, con lo Spezia, transiterà da San Siro anche l'ultimo rampollo della famosa schiatta, Daniel Maldini spedito nell'estate scorsa in riva al mare alla ricerca di qualche presenza in più e frenato da un infortunio di troppo dopo il promettente esordio (gol in coppa Italia contro il Como). Negli almanacchi è possibile recuperare anche un paio di precedenti di Cesare Maldini, suo nonno, il quale concluse la strepitosa carriera da calciatore nel Torino al seguito del Paron Rocco prima di inaugurare, quella altrettanto gloriosa, da allenatore. Nel prossimo turno, reso propizio dai tre scontri diretti (Atalanta-Napoli, Roma-Lazio e Juve-Inter), Pioli si ritroverà dinanzi alla sua personale bestia nera. Già perché sono due le sconfitte collezionate nei precedenti due tornei, la prima in viaggio con il team di Italiano, la seconda a San Siro nel 2022 finita in archivio sotto il titolo «effetto Serra» per ricordare l'influenza negativa dell'arbitro protagonista di un fischio imprudente (un secondo prima del gol del 2 a 1 di Messias) e alla fine, in lacrime perché consapevole del danno procurato (lo Spezia nel recupero passò davanti 2 a 1), consolato dai calciatori rossoneri. In entrambe le circostanze ci fu il serio rischio di compromettere il traguardo finale (secondo posto e scudetto in successione) raggiunti grazie a uno strepitoso recupero finale.

Come si può capire al volo non c'è possibilità di concedersi alcuna distrazione, specie dopo la caduta rovinosa col Torino che ha scavato un fossato largo 6 punti rispetto al Napoli. Non a caso un minuto dopo il 4 a 0 largo sul Salisburgo, Stefano Pioli è stato il primo a mettere la testa sua e dello staff sul prossimo rivale e sul tris di ostacoli da superare da qui fino al 13 dicembre (Spezia, Cremonese e Fiorentina) per chiudere con un rassicurante bottino di punti.

Sulla scorta delle difficoltà di quest'ultimo tratto di strada, sarà ancora inevitabile puntare sui ricambi che hanno tradito con il Torino ma che questa sera sono chiamati a un riscatto. Origi, Diaz, Messias, Gabbia e Pobega sono i candidati a partire dall'inizio. Ma quello che più conta è la maturità dell'intero team consapevole di non poter sbagliare la seconda partita di seguito in campionato.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica