Milano fa il colpaccio nella sfida degli errori. Bologna cade in casa

Alta tensione, scontri e percentuali bassissime. L'Armani sbaglia meno e ribalta il fattore campo

Milano fa il colpaccio nella sfida degli errori. Bologna cade in casa

I tentacoli della difesa Armani mandano fuori giri la Virtus all'inizio di questa finale scudetto. Vince Milano 66-62 sbancando un'arena che sembrava una fortezza inespugnabile. Non basta la resurrezione di Teodosic dopo l'infortunio iniziale, i suoi 13 punti e 6 assist, perché dall'altra parte Hines è il guardiano di porta che segna anche, mentre Shields, il danese del Kansas fa di tutto per togliersi dalla spalla la scimmia delle tre finali scudetto perdute: segna 18 punti, colpisce dove la difesa virtussina ha più debolezze.

Una notte per meditare. Scariolo pensando alla serataccia di Jaiteh e del Weems cannoniere da 0 punti. Messina sognando di poter ancora una volta intrappolare a 60 punti un attacco che ne vale almeno 90, affidandosi sempre al genio di un Rodriguez dalla mano gelida. Si replica domani prima di passare al Forum per almeno altre due partite fra domenica e martedì.

Amore, tremore con tanta difficoltà nel fare canestro: 10-13 dopo 10 minuti! 27 a 28 a metà gara. Virtus e Armani che fanno tanta fatica nel trovare spiragli per liberarsi dalla ragnatela difensiva. Bologna rimedia un 2 su 11 da 3, Milano ne fa 1 su 13, il primo con Datome che poi non ci prenderà più.

Nervi tesi, Scariolo furente con l'individualismo generale, Messina disperato vedendo tanti errori su tiri ben costruiti. I campioni in carica vivono anche due brividi iniziali: Teodosic su un tiro da tre ricade sul piede di Shields e deve andare in panchina. Attimi di panico, torna quasi subito. Poi Shenghelia vede il suo gomito imprigionato in un tagliafuori nemico, anche lui recupera in fretta.

La sciabola di Shields spariglia, Milano scappa, si prende anche 13 punti di vantaggio, la Virtus non ragiona, esagera tutto e al terzo riposo è sul meno 10 (40-50).

Scariolo cerca la luce con Tedosic e Belinelli, nell'ultimo quarto Milano sembra non trovare più il canestro, a 3'11 dalla fine la Virtus è tornata a 2 punti, Hackett, però, nervosissimo dopo un fallo tecnico anche se graziato dal bel Datome del finale, sbaglia i due liberi dell'aggancio. Bentil toglie il coperchio dal canestro virtussino, Datome apre il mare nella difesa di maglie nere, Armani a più 6, ma prima Shenghelia e poi Teodosic da 3 rimettono tutto in gioco a 18 dal gong.

Hall rimedia alla sua serata anonima con due liberi, Datome e il gigantesco Hines intercettano la rimessa virtussina e l'Armani vince gara 1 62-66 su un campo dei campioni imbattuti a casa loro. Domani rivincita sempre sul legno duro della Fiera bolognese.

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