La semifinale di Coppa Italia si scalda e si colora di nero. Come il colore utilizzato dai tifosi della Lazio per vergare lo striscione di "onore a Benito Mussolini". Lo hanno esposto in Piazzale Loreto, non lontano da dove il capo del fascismo venne esposto in piazza. E lo hanno fatto alla vigilia di un 25 aprile già pieno di polemiche. La firma è chiara: Irriducibili.
Per il momento non ci sono rivendicazioni ufficiali, ma quel "IRR" finale nello striscione lascia per ora poco spazio all'immaginazione. "Se c'è scritto Irr allora sono gli Irriducibili. Non c'è nulla di organizzato - dice all'Adnkronos Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, capo degli ultras biancocelesti - il tifo della Lazio è così, una cosa spontanea. Sono orgoglioso di questo". I militanti hanno urlato "Benito Mussolini, presente". Per poi insultare i rivali milanisti. Nel mezzo (come si vede nel video pubblicato su twitter da Andrea e Sean Pelucchi) anche il saluto romano.
Con annesso video pic.twitter.com/Xbdgdx1EGl
— Andrea (@andrea____182) 24 aprile 2019
"È insopportabile che avvengano simili provocazioni alla vigilia del 25 Aprile. Chiediamo alle autorità di individuare i responsabili", lamenta Roberto Cenati, presidente dell'Anpi milanese. Gli fa eco il sindaco Sala: "Anche cercando di non drammatizzare, non si può non capire che si stanno superando certi limiti. E che la denuncia di tutto ciò spetta soprattutto alla politica. A tutta la politica però. Milano è e resterà sempre una città profondamente antifascista". Una netta condanna arriva anche da Matteo Salvini: "Nessuna tolleranza per ogni forma di violenza, fisica o verbale - dice il ministro dell'Interno - Ringrazio le Forze dell’Ordine che stanno seguendo con attenzione la situazione. Il calcio deve tornare ad essere un’occasione di festa e di incontro, non di rissa e di scontro".
Il tifo organizzato della Lazio torna dunque a far parlare di sé dopo le lunghe (lunghissime) polemiche per gli adesivi che raffiguravano Anna Frank con la maglietta della Roma. Inutile negare il legame - anche solo ideale - di una frangia degli ultras biancocelesti con la destra. Di certo la partita di stasera rischia di essere infuocata, non solo dentro il campo.
Gattuso si augura di vedere un Milan con la "bava alla bocca". Saranno agguerriti i laziali, che potrebbero voler "vendicare" il gesto di Bakayoko e Jessie al termine della partita di campionato. Quella maglia di Acerbi mostrata in sfregio sotto la curva milanista è difficile che - al di là delle parole o dei tweet di pacificazione - resti fuori dal rettangolo di gioco.
A preoccupare è però l'atmosfera sugli spalti. A San Siro sono attesi più di 4mila tifosi biancocelesti, saliti in massa a Milano per supportare le aquile. Lo striscione in onore di Mussolini potrebbe esacerbare gli animi già ore prima del fischio d'inizio. E su Twitter c'è chi soffia sul fuoco: "Siccome lo striscione è firmato Irriducibili Lazio la cosa piu bella è accoglierli stasera a San Siro nel giusto modo.... e lasciarne un po’ a terra...perché l'unico fascista buono è il fascista morto".
Intanto, sono in tutto 22 gli ultras, 19 della Lazio e 3 dell'Inter (le tifoserie sono gemellate), identificati dalla Digos di Roma nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla Procura di Milano sullo striscione esposto oggi a Piazzale Loreto. Non è certo tuttavia che tutti abbiano partecipato all'episodio. Sono stati fermati per accertamenti su disposizione del pm Alberto Nobili in zona corso Como e in piazzale Loreto.
I tifosi sono stati accompagnati in via Fatebenefratelli, in questura, dove sono in in corso le procedure di identificazione, anche attraverso l'esame dei filmati registrati dalle telecamere della zona. La Procura indaga per il reato di "manifestazione fascista".Siccome lo striscione è firmato Irriducibili Lazio la cosa piu bella è accoglierli stasera a #SanSiro nel giusto modo....e lasciarne un po’ a terra...perché #lunicofascistabuonoèilfascistamorto
— Luca (@Lutby66) 24 aprile 2019
La partita stasera non la devono fare a San Siro ma a piazzale Loreto così smettono di fare i Lazifascisti
— Tacito Disadorne (@TDisadorne) 24 aprile 2019
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