Milano - No, non è un Milan diverso dal precedente quello targato Paulo Fonseca. Ha gli stessi difetti del Milan di Pioli, specie quando è lento e macchinoso come ieri sera e dei nuovi arrivati s'intravede solo Morata nell'ultima mezz'ora. Difesa distratta e poco reattiva che consente a Zapata di regalare al Toro una serata promettente (il successo in campionato inseguito da una vita) mentre il pallido Milan di ieri sera non ha né idee innovative né energie sufficienti per guadagnare un incipit migliore e per meritare un destino migliore del pari arrivato nel recupero con 6 minuti di fuoco. Sembra più alla fine di una stagione che all'inizio mentre il Toro premia il lavoro di Vanoli. Poi c'è da segnalare lo scadente rendimento di alcune pedine, a cominciare da Chukuwueze per passare da Pulisic e da Jovic destinatario di un solo pallone dei suoi. Per Fonseca è un debutto deludente. Di sicuro torneranno ancora più rinvigoriti dal risultato gli attestati di diffusa sfiducia circolata all'atto del suo arrivo. Ma quel che conta è il calcio visto ieri: non promette niente di buono, senza gran parte dei nuovi acquisti. A salvare il Milan da una sconfitta pesantissima c'è il solito finale tutto cuore e arrembaggio con deviazione di Morata e stoccata di Okafor, arrivati dalla panchina.
Fonseca è anche l'uomo delle sorprese. Al debutto di San Siro sceglie uno schieramento che nasconde qualche azzardo e una rinuncia (Morata) comprensibile. In panchina c'è mezzo mercato più Theo Hernandez probabilmente non ancora perfettamente rodato. Ancor più sorprendente il sostituto del francese, Saelemaekers, per evidente sfiducia nei confronti di Terracciano (Florenzi e Jimenez ko). È invece una sorpresa la personalità del Toro rimasto nella sua tana per i primi minuti senza alcun rischio per poi prendere il pallino del gioco e arrivare al gol grazie a una iniziativa di Zapata, tra i migliori dei suoi. La difesa del Milan resta come al solito «impallinata» dal cambio di direzione, palla da sinistra a destra, colpo di testa di Bellanova sul palo con Thiaw che pasticcia sulla linea e prima di liberare la trascina dentro. L'orologio di Maresca non funziona, lo soccorre il Var dandogli conferma di gol avvenuto. Meritato a fine tempo grazie alla stoccata di Ilic deviata da un guizzo di Maignan. Il Milan sembra quello di Pioli, lento e scontato, vulnerabile in difesa, con Chuku fuori sintonia e Leao che si divora l'unica occasione del primo tempo, solo davanti a Milinkovic Savic e autore di una prodigiosa respinta.
Non è una sorpresa invece quel che accade qualche ora prima di San Siro.
La presentazione di Fofana consente a Ibra di far sapere, anche a Fonseca, chi comanda a casa Milan. «Decido io quando si apre e quando si chiude il mercato» detta lo svedese con la confessione dell'interesse per Konè, un altro centrocampista. Forse c'è bisogno di qualcosa di diverso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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