A ognuno di noi capita che le cose non vadano esattamente come noi vorremmo. Si cade. Ci si trova soli, abbattuti, avvolti da dubbi. Quante volte ci è capitato: a me molte. I campioni hanno questa caratteristica, quella di sapersi rialzare. Saper reagire alle avversità. Non darsi mai per vinti fin quando non hanno tagliato la linea del traguardo. Può suonare retorico, ma è così: un grande Giro finisce solo e soltanto al termine delle tre settimane. Vincenzo questo Giro l'ha vinto con la forza della volontà.
Tutti glielo avevano già assegnato prima del via dall'Olanda, prima ancora che salisse in sella alla sua bicicletta. Poi è stato costretto a rivincerlo dopo averlo perso fino a tre giorni dalla fine. Vincenzo ora deve tirare il fiato e pensare a correre un buon Tour, in supporto di Fabio Aru. Lui non sarà una palla al piede per il sardo: ma un'arma in più.
Con la sua presenza toglierà un po' di pressione al giovane corridore
sardo alla sua prima esperienza in terra di Francia e uno come Vincenzo è in grado di fare qualsiasi cosa, perché i campioni, quelli veri, quando si mettono il numero sulla schiena, non lo fanno mai per fare una passeggiata.
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