Dopo quanto visto a Silverstone, con molta e mesta franchezza, il problema non è solo Valentino Rossi. Il problema è l’italmoto sia essa tecnica, nel senso di Ducati, sia essa umana nel senso di piloti. La Spagna campione del mondo in carica nel calcio, la Spagna campione d’Europa in carica nel calcio, la Spagna che ha vinto con Nadal l’ultimo Roland Garros, la Spagna che grazie ad Alonso si è presa un gran pezzo del cuore motoristico d’Italia, questa Spagna ieri ha vinto in tutte e tre le classi. Nella regina MotoGp con re Lorenzo dopo duello bello e vero e corretto con il dimissionario dal motomondo Casey Stoner; nella Moto2 con Espargarò, nella Moto3 con Vinales.
Bene, brava, bis o tris e avanti così, dunque, cara Spagna. E dire che non più di qualche hanno fa queste simpatiche triplette capitavano anche a noi. Ieri invece abbia avuto l’esatta misura di quanto sia profonda la nostra crisi. Dietro al Valentino desaparecido in gran parte di questi Gp, dietro il suo nono posto a tren-ta-sei-se-con-di dal vincitore suo ex compagno di squadra, ma anche a 20 dal suo attuale compagno Hayden,non si cela solo l’ormai manifesta e reciproca idiosincrasia motoristica fra Rossi e Rossa, bensì la devastante pochezza del nostro motomondo. Perché tolto lui in crisi e perso tragicamente il sic, più o meno il niente. Dovizioso a corrente alternata, rimasto stavolta nelle zone nobili fino a che caduta non lo ha separato e i campioncini che latitano nelle classi minori (a parte qualche sporadico acuto o dignitoso piazzamento) fanno temere il peggio per il futuro. Pensateci, pensiamoci.
Siamo qui ad arrovellarci su quale diavolaccio di moto cavalcherà il Vale l’anno prossimo, perché in fondo tutti sappiamo che l’italmoto,se a breve e medio periodo vorrà ancora vincere qualcosa, dovrà comunque affidarsi a lui. Vecchio e giovane e nostro unico vero talento in servizio permanente da quasi 17 anni. Lui che attende e osserva le varie mosse dei team competitivi per la prossima stagione ( nel suo futuro, dopo il rinnovo di Lorenzo con la Yamaha, dopo il via libera a Marquez in Honda, forse solo moto clienti). Intanto spera, incrocia le dita che la Ducati a Laguna Seca, 29 luglio, gli sforni una Gp12 con il motore più gestibile. Solo dopo averla provata deciderà se restare o emigrare. Perché senza pioggia o senza rivoluzioni, andare avanti così fa male al cuore. Non è bello sentirlo dire «non sono riuscito a mantenere il passo degli altri, Nicky riesce invece ad andare forte ». Non se lo merita lui. Non se lo meritano i suoi tifosi.
Ordine d’arrivo
1) Lorenzo (Spa/Yamaha) 41.16.
2) Stoner ( Aus/Honda)3.313;
3) Pedrosa (Spa/ Honda)...
7) Hayden (Usa/Ducati) 15.527;...
9) Rossi (Ita/Ducati) 36.138.
Mondiale
Lorenzo 140 punti; 2. Stoner 115; 3. Pedrosa 101; 5. Dovizioso 60; 6. Rossi 58.
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