A un certo punto è spartita la racchetta di Nadal durante un cambio di campo, e voi potete capire da questo cosa significhi giocare quello che viene definito un «Happy Slam»: può succedere di tutto. La prima giornata degli Australian Open è stata insomma una piccola opera teatrale in più atti, con colpi di scena, gioie e dolori. La racchetta di Nadal in realtà l'aveva portata via un raccattapalle, pensando che l'avesse messa lì per farla recapitare all'accordatore, ma Rafa comunque l'ha presa sul ridere, anche perché alla fine è riuscito a battere un quattro set Jack Draper, mettendo un tappo a una serie di sconfitte a cavallo tra il 2022 e il 2023 che non facevano presagire a nulla di buono. La curiosità è che il britannico, uno Sherlock Holmes mancato (sognava di fare il detective) che Andy Murray giudica un futuro top player, ha ceduto alla distanza per i crampi. E a 21 anni, davanti a un giocatore (seppur fenomeno) di 36, non è stata una bella figura.
Così ecco che a tenere alto il futuro della Next Gen ci ha pensato Jannick Sinner, che ha battuto in tre set Edmund siglando la vittoria numero 1000 di un italiano nei quattro tornei Major. Mentre per la 1001 (Sonego intanto aveva già passato il turno) abbiamo dovuto aspettare stamattina per capire se davvero si materializzerà il derby Berrettini-Fognini al secondo turno: l'attesissimo Lorenzo Musetti è infatti uscito subito, sconfitto in cinque set dal sudafricano Harris, dopo un piccolo dramma, sportivo s'intende. Sotto due set a zero e 4-1 al terzo, il neo top 20 della classifica mondiale ha portato il match fino al super tie break del quinto set, tra palle break salvate e sciupate. Finendo poi per spegnersi.
Il dramma vero allora, alla fine, è quello di Nick Kirgyos, partito favorito come da autocertificazione, e neanche entrato in campo a causa di un guaio al menisco: «Era dalla finale persa a Wimbledon che aspettavo questo momento: sono devastato. Ma siccome c'è chi ha passato di peggio, ora mi opero e poi tornerò: gli infortuni, in fondo fanno parte dello sport».
Ed anche le sorprese: quella del cinese Shang Juncheng, che a 17 anni è diventato il primo giocatore (maschio) del suo Paese a passare un turno a Melbourne, tra l'altro grazie alla prima vittoria assoluta nel circuito, contro il tedesco Otte. Applausi e giù il sipario (per ora).
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