Napoli: è crisi vera! Due partite per Benitez per mangiare il panettone

Per chi avesse avuto ancora qualche dubbio, il match di ieri del San Paolo ha certificato ufficialmente come questo Napoli sia in crisi vera. Eliminato dalla Champions, a 8 punti dalle capoliste dopo solo 4 giornate e incapace di gestire il doppio vantaggio, la squadra di Benitez appare come la sbiadita controfigura di quella dello scorso anno, anche se le colpe appaiono chiaramente non solo dello Spagnolo.

La delusione azzurra dopo l'ennesima prova deludente
La delusione azzurra dopo l'ennesima prova deludente

Se qualcuno ancora si domandava se si potesse parlare di crisi per il Napoli di Benitez, dopo il pari che il Palermo è riuscito a strappare al San Paolo la risposta non può che essere affermativa anche per i più ottimisti.

I tifosi sono esasperati da una squadra senza tenuta nervosa: eppure contro i Rosanero le cose sembravano essersi messe nel migliore dei modi. Dopo nemmeno un quarto d'ora di gara i ragazzi di Benitez erano avanti 2 a 0 e sembrava dovesse essere una serata di festa. Ed invece sono bastate due sbandate della retroguardia e la partita è tornata in perfetta parità e alla fine è maturato un 3 a 3 che ha fatto infuriare i presenti allo stadio, i quali hanno contestato duramente Società e tecnico, risparmiando in parte chi è sceso in campo. Higuain, che è rimasto per la maggior parte della partita in panca perché affaticato, è sembrato uno dei più tristi. I Colombiani Zuniga e Zapata, solitamente sempre disposti a rispondere alle domande dei cronisti non si sono fatti vedere nella zona mista. Il clima è infuocato e le parole del tecnico, il quale ha affermato di non vedere la sua panchina vacillante nonostante i punti di distacco da Juve e Roma siano già otto, sembrano più un tentativo dello Spagnolo di farsi coraggio che una certezza, perchè il rischio sempre più concreto è quello di una stagione già da buttare dopo l'eliminazione in Champions e l'avvio shock in campionato.

Quali i motivi di questo avvio di stagione così difficile? Sicuramente una difesa all'altezza: basti pensare che il Palermo non segnava due reti nello stadio di Maradona dal 1951. Inoltre il fatto che Benitez cambi spesso i giocatori di fascia non aiuta a trovare automatismi, senza dimenticare che Koulibaly appare ancora acerbo per la Serie A. Altra nota dolente del reparto difensivo è il portiere: si è passati dall'esperto Reina al carioca Rafael che non sembra in grado di trasmettere la stessa sicurezza dell'Iberico. La mediana, fino all'anno scorso un punto fermo, traballa anch'essa paurosamente e il fatto che Gargano sia fin qui il migliore fa capire come il mercato del Napoli sia stato confusionario, visto che l'Uruguaino è rimasto alle pendici del Vesuvio per un semplice caso. Un capitolo a parte è Hamsik, che dall'arrivo di Benitez non è più lo scintillante centrocampista ammirato per anni.

Ora la domanda che tutti si fanno è se Benitez, che intanto ha revocato il giorno di riposo, rischia.

Ufficialmente no, ma pare che se contro il Sassuolo e il Toro non dovessero arrivare due vittorie, la dirigenza potrebbe decidere per un clamoroso divorzio e affidare la panchina a Roberto Mancini, nome che però non convince troppo i tifosi partenopei, tra i quali molti cominciano ad auspicare che De Laurentiis passi la mano, magari a qualche magnate straniero. A trovarne...

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