Cinquanta punti al giro di boa (record), sedici vittorie, due pareggi e un ko, miglior attacco e capocannoniere del torneo: Salerno conferma i rumors del campionato, il Napoli va in fuga in maniera impressionante. Fatica a inquadrare l'obiettivo nel derby, poi si scioglie e scappa via tranquillo.
L'unica volta che il Napoli ha saputo esprimere per intero le proprie geometrie, ha trovato il gol: è accaduto all'ultimo secondo della prima frazione di gioco, in pieno recupero, grazie a un'invenzione di Anguissa sulla fascia sinistra e a una disattenzione palese della difesa granata, che è andata a raddoppiare sull'uomo sbagliato.
Di Lorenzo ha individuato il buco giusto, s'è infilato a centro area e ha fatto partire un destro ravvicinato e potente sul quale Ochoa non ha potuto granchè. In precedenza, la Salernitana aveva indovinato la mossa giusta, anche se scontata: in dieci dietro la linea della palla e con una difesa a quattro grazie all'arretramento di Bradaric.
Il Napoli ha palleggiato facendo registrare un netto dominio, raramente ha trovato gli sbocchi giusti per dare ampiezza alla propria manovra, in pratica è come se avesse sbattuto contro un muro di gomma. A parte l'intuizione difensiva di Nicola, c'è però da sottolineare la poca fantasia di Lozano: il messicano si è limitato a un gioco di raccordo che ha privato gli azzurri della dovuta lucidità. Elmas a sinistra non è Kvara, ovvio, quindi anche su questo lato non s'è registrata quella superiorità che Spalletti s'attendeva, una sola volta c'è riuscito Anguissa e, come detto, è nata la rete del vantaggio. Un paio di chance se l'era create Osimhen, in verità una volta ha bucato pure il portiere messicano sul suo palo, gol annullato per un fuorigioco minimo. A parte l'applicazione difensiva, pochissimo da segnalare sul fronte offensivo per i padroni di casa: ci ha provato Piatek con il sinistro, chiamando Meret alla risposta in angolo, unico sussulto locale prima dell'intervallo.
Un gol prima del riposo e un altro subito dopo: in pochi minuti gli azzurri hanno sferrato un doppio, tremendo ko. L'invenzione di Elmas a inizio secondo tempo (palo) e il tap-in dell'immancabile Osimhen, sempre più bomber del torneo, hanno in pratica chiuso il derby di Salerno.
La ripresa è scivolata via con un possesso palla imbarazzante, che ha sfiorato l'ottanta per centro, e con i padroni di casa inermi nell'organizzare il minimo contrattacco.
L'unico è stato un regalo di Lobotka, sul quale s'è fiondato Piatek e s'è superato Meret, che ha timbrato il proprio pomeriggio altrimenti trascorso a prendere acqua e freddo.
Con toni soft la capolista ha cercato il tris, fallito per leziosità e qualche egoismo: ci può stare, la risposta dopo l'eliminazione dalla coppa Italia è stata quella che voleva l'allenatore. Il Napoli c'è sempre e piazza un altro mattoncino al sogno.
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