Un altro torneo, ma questa volta l'idea di chi l'ha voluto all'interno dell'Uefa non va incontro solamente ai diritti tv e neanche infittisce il calendario. Via le amichevoli inutili, che non facevano audience e irritavano Sarri: ecco la Nations League che vedrà la luce oggi a mezzodì nel lussuoso SwissTech Convention Centre di Losanna. Per l'Italia un posto di riguardo fra le 55 nazionali ammesse alla nuova competizione che si porterà appresso un sistema di retrocessioni e promozioni al di là del ranking utilizzato solo all'esordio per fare da spartiacque. Poi solo meritocrazia.
La nostra nazionale, senza ct e presidente, è inserita nella Lega A con Germania, Portogallo, Belgio, Spagna, Francia, Inghilterra, Svizzera, Polonia, Islanda, Croazia e Olanda. La magnifica dozzina. A scendere le altre leghe. Ma cosa può succedere agli azzurri inseriti in seconda fascia con Francia, Inghilterra e Svizzera? Che nel sorteggio dei quattro gironi a tre squadre si ritroveranno con una nazionale di prima fascia (Germania, Portogallo, Belgio, Spagna) e una di terza, vale a dire Polonia, Islanda, Croazia e Olanda. Inutile fare previsioni e augurarsi questo o quell'avversario. L'ultima rappresentazione azzurra è stata così scadente e approssimativa da avere paura perfino del Lussemburgo. Si giocheranno quattro partite con sfide di andata e ritorno fra settembre e novembre. Le vincenti dei quattro gironi si contenderanno il trofeo nella fase finale prevista a giugno del 2019, le secondo resteranno in Lega A, le terze retrocederanno in quella inferiore e lì giocheranno nella seconda edizione in programma nel 2020. Ci sarà da divertirsi con sfide vere, interessanti, di buon lignaggio. E le nazionali di minore valore, come San Marino, Gibilterra e Kosovo, si scontreranno fra loro senza timore di prendere caterve di gol come è successo per anni.
C'è poi dell'altro. L'Uefa, per accrescere l'interesse della Nations League, premierà quattro nazionali con un posto a Euro 2020, il primo torneo itinerante della storia. Alle "European qualifiers" accederanno le 16 vincitrici dei gironi con un regolamento un po' contorto per il fatto che alcune nazionali si saranno già qualificate in modo tradizionale.
A priori un buon progetto sotto il profilo tecnico e mediatico. I network tv, sia generalisti che a pagamento, stanchi di proporre incontri di nessun appeal con Moldova, Bielorussia, Far Oer e via cantando, hanno manifestato un grande interesse dicendosi pronti a investire somme importanti su questa nuova competizione. Con evidenti ripercussioni sul montepremi in via di definizione. Ma esiste anche un'altra faccia della medaglia da prendere in seria considerazione.
La proliferazione di questi eventi internazionali rischia di lasciare a bagnomaria i campionati nazionali: ne è riprova la nostra Serie A che si aspettava di portare a casa 1.050 milioni e invece ha ricevuto offerte per 785 milioni da Sky che per tre anni trasmetterà entrambe le coppe europee e Mediaset che ha arpionato il Mondiale in Russia. Il portafogli non può essere sempre pieno.
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