Piero Evangelisti
Non c'è dubbio che oggi il Gruppo Psa sia uno dei più dinamici nel mercato dell'automobile. Cerchiamo di fare un bilancio con il ceo della marca leader, Peugeot, Jean-Philippe Imparato, un manager che ha avuto una positiva e apprezzata esperienza anche in Italia guidando la filiale Citroën.
Soddisfatto del consuntivo 2017
«Sicuramente, abbiamo chiuso l'anno con il record assoluto nella storia del marchio Peugeot: 2.134.850 consegne tra vetture e veicoli commerciali. E c'è un dato ancora più importante perché il brand diventa sempre più forte fuori dall'Europa: la quota di vendite fatte fuori dall'Europa (oggi i primi tre mercati di Peugeot sono Iran, Francia e Cina, ndr) è infatti passata dal 38% del 2015 a 45% dello scorso anno e l'obiettivo del 50% che ci siamo prefissato per il 2020 è vicino».
Tutto merito dei Suv?
«Di certo i Suv che abbiamo lanciato in un tempo brevissimo hanno un ruolo decisivo, vetture che a cominciare dalla 3008 hanno saputo conquistare un pubblico nuovo che sceglie i nostri Sport Utility quasi sempre nelle versioni top. Anche questa preferenza per l'alto di gamma è un fenomeno molto importante, e lo riscontriamo su tutti i mercati, Italia in prima fila. Ma non ci sono soltanto i Suv, perché anche la piccola 208, che ha 5 anni di vita, continua a salire sul podio tra le top ten. Ottima la perfomance di Peugeot Italia che con 118mila consegne ha fatto registrare lo scorso anno una crescita del 10%».
Peugeot ha una forte tradizione nei motori diesel. Che futuro c'è per questi motori?
«In un anno il mix delle nostre motorizzazioni ha visto salire la quota del benzina dal 58 al 63%. È evidente che siamo di fronte a una transizione obbligatoria verso nuove soluzioni. Per noi saranno le versioni Electrified, veicoli che montino almeno un motore elettrico, che già nel 2020 dovrebbero rappresentare il 50% della produzione per raggiungere una quota dell'80% nel 2023. Il nostro obiettivo è quello di fornire le soluzioni alternative seguendo le richieste dei diversi mercati attraverso una produzione flessibile. Insomma, il cliente deve poter continuare a scegliere Peugeot, avere delle alternative nel rispetto delle normative. Su tutte, le nostre ibride; il motore elettrico sarà abbinato solo a un motore a benzina».
E il progetto Psa Hybrid Air, il motore che sfrutta l'aria compressa?
«Non ha un futuro perché ci vorrebbero partner visti gli enormi investimenti che richiede e questi partner non ci sono. E poi gli investimenti dobbiamo concentrarli su guida autonoma, rivoluzione digitale e la rivoluzione energetica che partirà con l'introduzione, nel 2019, della nostra nuova piattaforma Ecmp Multienergie».
Novità in arrivo? C'è il ritorno in Usa per Peugeot?
«La Casa del Leone presenterà presto un modello che si inserisce nella tradizione del marchio come produttore di auto alto di gamma. Sul ritorno negli Usa è solo una questione di tempi, non brevi comunque perché è un passo importante e oneroso. Posso dire che abbiamo già iniziato dei clinic test con la 3008 e che questi sono risultati molto positivi. Nel frattempo creeremo altre factory, come quella aperta di recente in Vietnam».
Uno sguardo sul 2018?
«Siamo entrati nel nuovo anno con un portafoglio d'ordini in aumento del 25% e mi aspetto, quindi, un altro anno record.»
Opel è entrata a far parte della grande
famiglia Groupe Psa. Temete una concorrenza interna?«No, nessuna concorrenza, i rischi di sovrapposizioni sono molto limitati e le aree di forza dei marchi sono diverse. Vedo invece la possibilità di importanti sinergie».
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