Newcastle, il caso del campione poligamo: due mogli e un'amante

Cheick Tioté si è sposato questo mese pur avendo già tre figli dalla prima moglie e dall'amante. Ma lui spiega: "Nulla di strano"

Tioté, sulla destra con la maglia bianconera
Tioté, sulla destra con la maglia bianconera

Cheick Tioté, calciatore del Newcastle di origini ivoriane, ha appena ventotto anni, ma già due mogli e un'amante. La notizia ha fatto discutere anche nella multietnica e laica Inghilterra, nonostante il centrocampista africano abbia spiegato di vivere una situazione assolutamente normale, conforme ai dettami della religione islamica.

Questo mese Tioté, racconta il Daily Mail, ha preso in moglie Laeticia Doukrou pur essendo già sposato con la venticinquenne Madah, con la quale convive ed ha due figli. La notizia sarebbe stata confermata anche dall'agente del calciatore.

Inoltre, il campione del Newcastle è papà di un bimbo di un anno, avuto dalla sua amante Nikki Mpofu: secondo The Sun, con la Mpofu Tioté avrebbe avuto una relazione di tre anni, al termine della quale le avrebbe promesso di sposarla. Ora che questo impegno non è stato mantenuto, la ex amante avrebbe deciso di troncare la relazione confessando di essersi sentita trattata "come una marionetta".

Secondo diverse indiscrezioni di stampa, Tioté non riuscirebbe a capacitarsi del motivo di tanto clamore mediatico, poiché nella sua cultura di provenienza la poligamia è assolutamente accettabile. Tuttavia, come riporta il Mail, in Costa D'Avorio la poligamia è bandita sin dal 1964, pur essendo ancora largamente praticata sopratutto tra gli animisti e tra i musulmani.

Nel Regno Unito i matrimoni poligami sono vietati e chi dovesse contrarne uno essendo già sposato incorrerebbe nel reato di bigamia.

Inoltre le nozze poligame contratte legalmente in altri Paesi non danno diritto alla pensione o alle facilitazioni per ottenere la cittadinanza. Ciononostante in Gran Bretagna si contano almeno 20.000 matrimoni poligami tra i fedeli musulmani.

Il Newcastle United, nel frattempo, si è rifiutato di commentare la vicenda di Tioté.

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