Una dura lezione. C'era attesa ieri per la sfida tra Novak Djokovic e Lorenzo Musetti, valida per i quarti di finale del Masters1000 di Parigi-Bercy. Nel terzo atto della sfida personale tra i due, l'affermazione del serbo è stata netta e il punteggio di 6-0 6-3 parla chiaro. Una partita che nei fatti non c'è mai stata e in cui l'azzurro, ancor più che dalla forza del suo avversario, è stato bloccato dalla tensione. Se nei giorni precedenti si era ammirato il tennis creativo e potente del carrarino, contro l'asso nativo di Belgrado tutto è stato decisamente depotenziato. La palla dalla racchetta non è mai stata veloce e ficcante e le gambe hanno girato poco. Si sperava che il classe 2002 del Bel Paese potesse mettere sul campo la stessa sfrontatezza degli ottavi di finale del Roland Garros del 2021 quando per due set seppe non solo tenere testa a Nole, ma addirittura aggiudicarsi i due tie-break.
Di quel Lorenzo coraggioso e convincente neanche l'ombra e per il balcanico tutto è stato terribilmente facile. L'unico colpo vincente della prima frazione, a fronte di sette errori gratuiti, ha rappresentato solo in parte le grandissime difficoltà dell'azzurro rispetto a un avversario che, fatta eccezione per i primi giochi del secondo parziale, non ha mai mostrato dubbi. Una partita di consistenza e solidità quello di Djokovic che, impossibilitato a disputare alcuni importanti tornei per le questioni legate al vaccino anti-Covid, vuol dimostrare che è sempre lui il migliore.
Il percorso intrapreso in questo scorcio d'annata dei tornei indoor gli ha sorriso fino a questo momento. I sigilli a Tel Aviv e ad Astana avevano già dato dei chiari segnali e l'incedere nella rassegna parigina sta arricchendo di certezze mente e cuore del serbo. Per Musetti una bocciatura e, forse, un ritorno con i piedi per terra dopo che, probabilmente, lui stesso si era illuso con il successo contro Casper Ruud negli ottavi di essere già all'altezza del fuoriclasse balcanico.
La disillusione si è trasformata in blocco totale del suo tennis e purtroppo lo spettacolo non è stato all'altezza delle aspettative e delle speranze.
Dovrà prendere nota anche il capitano di Coppa Davis Filippo Volandri delle difficoltà del toscano, senza dimenticare gli acciacchi di Jannik Sinner e di Matteo Berrettini.Ecco che, dopo la serata parigina di ieri, qualche nube in casa Italia c'è. L'esordio contro gli Stati Uniti sarà complesso a Malaga (24 novembre) e servirà ricaricare le pile.
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