Il nuovo corso si vede: basta favoritismi

Pl bilancio tecnico del Gp di Spagna è di parità tra Ferrari e Mercedes, con decisione finale unicamente dovuta alle strategie-pneumatici. È finita l'era-Ecclestone in F.1 ed è finita anche la tendenza a favorire la supremazia a mezzo di parametri segreti di un consumo istantaneo (portata) che offre 10 cavalli ogni kg/h sopra il limite regolamentare. È iniziato, invece, il nuovo corso della Media-Liberty, dove il direttore tecnico Ross Brawn si è subito battuto per l'equità nella competizione, come termine-base per confronti equilibrati, richiesti dallo spettacolo. Per la prima volta, sono scomparse le partenze travolgenti della British-Mercedes, nonostante il frequente ricorso alle speciali mappature. Per la prima volta la Ferrari è balzata in testa al via dalla seconda piazzola. Per la prima volta si è avuta la sensazione che le qualifiche non fossero più scandalosamente selvagge, senza nemmeno l'ombra del rispetto degli Articoli 5.1.4 e 5.1.5.

Finalmente una battaglia libera, in grado di collocare nella giusta posizione gli enormi progressi compiuti da Maranello. Sarebbe bastata una diversa scelta di gomme per capovolgere il risultato.

D'altro canto, qual è stata la ripetuta accusa alla Ferrari, se non quella di ritardi nella sosta? Questa volta, nel gioco Soft-Soft-Medium, Vettel ha compiuto un primo stint di soli 14 giri, contro i 21 di Hamilton, con successione Soft-Medium-Soft. Troppo precipitoso il primo pit-stop e un po' esagerata la decisione di conservare e rilanciare il comando con la stessa mescola soffice. Ma l'importante è l'equilibrio tecnico: il bello può arrivare presto.

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