È l'ultimo gol del fuoriclasse con il sorriso. Il ritorno a Vicenza è soprattutto il caloroso abbraccio della sua gente. Allo stadio Menti è andata in scena per oltre sei ore una lunga e silenziosa processione, terminata con una fiaccolata. Migliaia le persone, in fila già un'ora prima dell'apertura, che hanno rivolto un ultimo saluto a Paolo Rossi: la bara, in noce chiaro, era sistemata all'uscita degli spogliatoi, sotto la tribuna centrale, riparata da una struttura metallica alta circa 3 metri, con quattro grandi mazzi di fiori bianchi e rossi a terra. La maglia numero 9 del Vicenza adagiata sul feretro, tante le sciarpe lasciate dagli appassionati. «I suoi gol di rapina non li ho più rivisti, mi ricordo i suoi occhi che brillavano ogni volta che segnava», hanno raccontato i tifosi che hanno ammirato Pablito in campo. A fargli visita anche Marco Tardelli e il tecnico della Fiorentina Cesare Prandelli: «Era un amico sincero, ha sempre avuto umanità e sensibilità, non ho ancora accettato la sua morte».
Poco prima delle 13 erano arrivate al Menti la moglie e le sue bambine per gli ultimi preparativi. «La mia scelta di raccontare Paolo è la voglia di regalare un po' di Paolo a tutti. Per questo ho preferito non chiudermi nel mio dolore straziante - così ieri Federica Cappelletti -, sento fortissimo un sentimento dall'Italia. La malattia è stata il nostro Mondiale ma purtroppo non ce l'abbiamo fatta. E quel suo sorriso, la sua forza che lo distingueva dagli altri, l'aveva smarrito da un po'. Quando è morto Maradona, Paolo ha iniziato a singhiozzare come un bambino, spero che ora stiano insieme. Andremo avanti con la Paolo Rossi Academy, spero con la collaborazione dei suoi amici più cari Tardelli e Cabrini, anche con borse di studio internazionali».
Oggi i funerali nel Duomo di Vicenza alle 10.30 (diretta tv su Rai 2): l'ingresso in chiesa sarà riservato ai soli invitati della famiglia e il sagrato della Cattedrale sarà chiuso al pubblico. I calciatori di A scenderanno in campo nel weekend con il lutto al braccio e sarà osservato un minuto di raccoglimento prima di ogni partita. Negli stadi verrà diffuso un audio storico sulle gesta di Rossi al Mondiale 1982, sui maxischermi sarà proiettata una sua immagine commemorativa che comparirà anche in maniera virtuale nel cerchio di centrocampo.
«Bella l'idea di dedicargli il titolo dei cannonieri - così il presidente del Coni Malagò -. Abbiamo il dovere di ricordarlo: ci ha permesso di farci salire sul tetto del mondo e di renderci orgogliosi e uniti, un unico Paese».
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