Il campionato di Serie A ha un padrone ben definito: il Napoli di Luciano Spalletti che guida la classifica a punteggio pieno dopo cinque giornate. Dietro ai partenopei Inter e Milan a quota 13, poi la Roma di José Mourinho a quota 12 e l'Atalanta di Gasperini a quota 10, più staccata la Juventus a ben 10 lunghezze dalla vetta. Questo campionato si preannuncia uno dei più equilibrati degli ultimi anni e in esclusiva per ilgiornale.it Nando Orsi, uno degli opinionisti più apprezzati della squadra di Sky Sport, voce delle sfide di Serie A e della UEFA Europa League ha toccato diversi temi tra cui la lotta scudetto, la difficoltà della Juventus, di portieri e molto altro ancora:
Orsi, cosa ne pensa di queste prime giornate di campionato?
"Devo dire che è un bel campionato, equilibrato e tutte le big si stanno distinguendo, tutte tranne la Juventus che è l'unico neo di queste prime cinque giornate. Il Napoli è già una squadra rodata da anni e hanno inserito un grande allenatore e i risultati si stanno vedendo. Io penso che si contenderanno lo scudetto Inter, Milan e Napoli proprio in quest'ordine. I nerazzurri hanno sostituito degnamente i giocatori andati via e i rossoneri si stanno confermando su ottimi livelli, hanno fatto mercato con giocatori adatti al progetto di Pioli e dunque li vedo bene. Questo indebolimento, ma solo sulla carta, del nostro campionato penso abbia dato più equilibrio che mancava da anni. In tutto questo non dimentichiamoci l'Atalanta di Gasperini che per me ballerà fino alla fine"
Dunque la Juventus per lei è fuori dalla lotta al titolo dopo sole cinque giornate?
"Io penso di sì. La Juventus vista in queste prime giornate è davvero una squadra in difficoltà, irriconosibile e i problemi ci sono e sono tanti. A meno che non faccia come in passato, proprio con Allegri in panchina, che mette in fila 25 vittorie in 26 partite la vedo dura. Io non ci credo, ora la squadra è un cantiere ed è troppo distante dalla vetta. Manca il gioco l'identità, cosa che hanno le prime della classe. Poi magari mi sbagloi e sono pronto a ricredermi"
C'è la sensazione che la Juventus faccia meno paura rispetto al passato?
"Sì, la Juventus fa meno paura ma anche perché le altre sono cresciute. Inter, Milan e Napoli sono migliorae moltissimo e si vede. I nove scudetti di fila, seppur meritati, sono anche il frutto di squadre che si accontentavano di andare in Champions League. Quest’anno è la Juventus che è partita per arrivare quarta, è questo il dramma"
In tutto questo non abbiamo parlato di Roma e Lazio?
"Le due squadre hanno cambiato guida tecnica e addirittura la Lazio è passata dalla difesa a tre a quella a quattro. Hanno preso un vero allenatore di campo che dei movimenti un mantra. Alla Roma Mourinho ha portato entusiasmo e la squadra sembra rispondere bene. Alle romane, però, bisogna dare un po' più di tempo"
Szczesny è un problema per la Juventus?
"Mi sembra che nelle ultime due partite abbia salvato la Juventus contro il Milan e lo Spezia. Non c’è un problema Szczesny, c’è un problema Juventus. Dalla Juventus è andato via CR7 che ti portava almeno 30 gol a stagione solo e ora Allegri dovrà trovare contromisure serie per uscire dalla realtà. Il portiere è proprio l'ultimo dei problemi"
Handanovic è invece un problema per l'Inter? Lui ha risposto che non dà peso alle critiche però ormai sono anni che viene messo in discussione. Lei cosa ne pensa?
"Ormai ha un’età che può gestire questo tipo di pressione. Handanovic è un bravo portiere, un ottimo numero uno e anche qui non vedo problemi, anzi. Contro la Fiorentina è andato molto bene, ha salvato il risultato più di una volta. Il ruolo del portiere è delicato...ora lo si fa giocare molto con i piedi, tutto bello e moderno ma poi magari perdono il senso della posizione e si espongono a rischi. Motivo per cui vediamo ogni domenica errori grossolani. Io voglio fare sindacalista dei portieri perché sia Szczesny che Handanovic sono grandi portieri che stanno solo subendo un momento di appannamento".
Restando sempre in tema portieri: sposi la scelta di Donnarumma di lasciare il Milan per andare al Psg?
“Il Milan sta adottando la politica di non cedere alle volontà economiche dei giocatori e penso sia anche giusta in questo momento storico. I calciatori devono andare incontro alle società... poi all’estero i soldi te li danno e quindi se vuoi vai via. Il Milan sta facendo sua stagione anche senza lui e Calhanoglu. Io penso che non sia criticabile la sua scelta, lui avrà anche il Milan nel cuore ma poi ha scelto altro per la sua carriera e non va criticato per questo. Messi è più grande esempio di come ormai le bandiere nel calcio non esistono più"
Maignan sta convincendo in queste prime uscite in rossonero. Le piace?
"Mi sembra che si sia inserito bene, è un portiere pronto, sveglio e quindi Milan ha fatto buon investimento, non è Donnarumma ma finora ha dimostrato personalità. Sì devo dire che lo considero all'altezza della situazione"
Cambiando argomento e parlando di Champions League: ce la faranno le quattro italiane ad approdare agli ottavi di finale?
"Io spero perché la possibilità c’è. La Juventus mi sento di dire che ce la farà, l’Atalanta pure ce la può fare in un girone duro ma fattibile. L'Inter ha perso in casa contro il Real Madrid non meritando e giocando bene ma ha le carte in regola per farcela assolutamente. Il Milan oggettivamente ha pescato un girone di fuoco con un Liverpool da marziani e due squadre toste come Porto e soprattutto Atletico Madrid. Non sarà facile per i rossoneri ma ce la possono fare"
Facciamo un gioco: ci dice i primi quattro posti della classifica di Serie A?
"Difficile dirlo ora ma ripeto vedo Inter, Milan e Napoli favorite con i nerazzurri un po' di più delle altre due e occhio all'Atalanta che ormai è una certezza. Sarebbe bello lo vincessero i nerazzurri di Bergamo: vorrei una Leicester 2, una Leicester italiana. Roma, Lazio e Juventus le vedo attardate per diversi motivi"
Simone Inzaghi può essere l'uomo giusto per l'Inter per il post Conte?
"Quando ti chiama l'Inter campione d’Italia non puoi far altro che accettare. Simone ha fatto bene, era pronto per il grande salto dopo sei anni in cui ha fatto davvero bene alla Lazio.
Il club punta molto su di lui, non è stato un ripiego ma una scelta ragionata. Gli hanno creato una squadra competitiva e nonostante due addii pesanti la squadra è rimasta intatta e competitiva. Credo che sia assolutamente la persona giusta per il post Conte e lo dimostrerà"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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