La serata di San Siro non ha portato solo la prima sconfitta. Ma un mare di guai che rischiano di condizionare seriamente questa fase della stagione: out in un colpo solo Osimhen, Anguissa e Insigne. Con Demme e Politano bloccati a casa da giorni causa Covid. Questo è il bollettino medico alla vigilia della gara di Europa League decisiva per andare agli ottavi, oggi a Mosca contro lo Spartak.
In cima alle emergenze c'è ovviamente Osimhen, operato ieri in una clinica napoletana dal professor Tartaro: «Il trauma è stato devastante. In poche parole: l'intervento è durato quasi quattro ore, c'erano più fratture tra lo zigomo e la zona oculare, l'occhio è uscito dall'orbita, è come se il suo viso fosse finito sotto una pressa a causa del forte schiacciamento. L'operazione è perfettamente riuscita, gli sono state impiantate sei placche e diciotto viti, purtroppo la prognosi di novanta giorni è abbastanza concreta. Salterà la coppa d'Africa ma non sappiamo se riuscirà ad anticipare i tempi del recupero, vediamo come reagirà il ragazzo nel prossimo mese». Una vera e propria ricostruzione della faccia dopo lo scontro con Skriniar.
Un quadro nero, nerissimo. Peggio non poteva andare. È il momento più delicato dell'annata azzurra, Spalletti lo sa e da una spiegazione filosofica a tanta malasorte. «Le difficoltà aiutano le persone normali a diventare persone stupende con un destino straordinario.
Aspettavo queste prime avversità perché quando andava tutto bene sapevamo che tutto ciò non sarebbe durato a lungo, per fortuna non mi mancano le alternative in attacco. Siamo pronti per andare oltre l'emergenza, ciascuno di quelli rimasti si farà carico di un pezzetto delle difficoltà per sopperire alle assenze di grandi calciatori».
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