Dal nostro inviato a Parigi
Choc, svenimenti, Macron. È successo di tutto ieri alla Defense Arena. Simona Quadarella, dopo lo choc per il podio inaspettatamente e incredibilmente perso nei 1500 l'altra sera, al mattino è andata a prendersi la finale degli ottocento di oggi con il quarto crono di batteria (8'20''89) e sesto totale. Se la giocherà, farà di tutto Simona per cancellare la grande delusione nei 1500 anche se in vasca non avrà solo regina Ledecky (prima nella batteria di Simona in 8'16''62) ma anche l'altra temibilissima del fondo: la Titmus, quarta sempre in acqua al mattino con la romana. Per cui, diciamo che le ha già entrambe testate.
Poco dopo l'accesso in finale, è svenuta la slovacca Tamara Potocka, crollata alla fine della batteria dei 200 misti per una crisi respiratoria e portata via con la maschera d'ossigeno. Infine, last but non least, Emmanuel Macron. Alla sera, finalmente presente per applaudire qualcosa che ha davvero funzionato alla perfezione: non la sua olimpiade ma quella di Leon Marchand, il fuoriclasse transalpino andato a prendersi il quarto oro individuale in questi Giochi, - come lui solo grandi del nuoto come Mark Spitz, Michael Phelps e Kristin Otto -. Dopo aver dominato i 200 farfalla, i 200 rana e i 400 misti, Leon ha naturalmente fatto suoi anche i 200 misti in 1'54''06. Argento per il britannico Duncan Scott e bronzo al cinese Wang Shun. Sesto, dopo una gara onesta, Alberto Razzetti (1'56''82).
Se Alberto ha dato tutto ma si sapeva che sarebbe stata durissima azzannare il podio, qualche pensierino su quei gradini aveva sfiorato Leonardo Deplano, in finale con il terzo tempo, ma alla fine solo settimo in 21''62, oro all'australiano McEvoy davanti all'inglese Proud e all'altro beniamino di casa, Florent Manaudou. «No, alla fine è stata una bella gara, nei 50 è così» ha spiegato il 25enne fiorentino, «ci si gioca tutto per pochi centesimi. I primi due erano di un altro calibro. Però resto soddisfatto, ero alla prima finale olimpica, peccato solo per l'arrivo. Sono andato un po' lungo. Magari stando accanto a Dressel ho preso un po' di onde».
Quattro medaglie di cui due ori.
La spedizione azzurra sta per concludersi, non è un record (6 medaglie a Sydney 2000), ma perché non sognare? Oggi la rabbia di Simona e domani la 4x100 mista uomini e quell'highlander di Paltrinieri nei 1500 sono ancora in tempo per regalarci un sogno. Anzi, tre.
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