Paris, un'altra doppietta. Centra anche il superG e adesso vede la coppa

L'azzurro ripete l'impresa di Bormio e va in testa alla classifica di specialità a una gara dalla fine

Paris, un'altra doppietta. Centra anche il superG e adesso vede la coppa

È facile celebrare un campione (del mondo) che non smette più di vincere, ma ora che Dominik Paris anche per i numeri è il velocista italiano più forte di tutti i tempi, è giunto il momento di collocarlo in una dimensione più grande. Tanto per cominciare, e sempre restando alle cifre, fra gli atleti in attività è secondo solo a Kjetil Jansrud per numero di vittorie, 22 a 14. Fino a un mese fa gli mancava un titolo pesante per entrare davvero nella storia, ma ora anche quello è cosa fatta. Il sigillo finale, in realtà l'inizio della fase 2 di una carriera già bella ricca, potrebbe arrivare fra dieci giorni, il 14 marzo, quando si correrà l'ultimo superG della stagione sulle nevi pirenaiche di Soldeu, in Andorra. Paris partirà con il pettorale rosso di leader della classifica conquistato ieri grazie alla vittoria numero cinque della stagione, la seconda in due giorni che è anche la sua seconda doppietta discesa-superG dell'inverno dopo quella di Bormio a fine 2018. E subito urge un paragone fra le due piste che più hanno esaltato Dominik: diverse come il giorno e la notte! Non fosse per i salti, la Stelvio e l'Olympiabakken di Kvitfjell hanno veramente poco in comune. Ghiaccio là, neve morbida e secca qua. Terreno non uniforme con sci che sbattono là, terreno ondulato con sci che devono assecondarlo qua. Muri mozzafiato là, declivi dolci con lunghi tratti di piano qua.

Se a queste quattro vittorie aggiungiamo la perla della discesa di Kitzbühel e il superG mondiale la conclusione è solo una: Paris è diventato un velocista completo, capace di andare forte, cioè vincere, ovunque, con netta predilezione per i tratti finali delle piste, dove ha sempre fatto la differenza. Segno di condizione fisica perfetta e anche di tecnica superiore, perché da sempre chi scia bene fa meno fatica e spreca meno energie. Se aggiungiamo l'intelligenza tattica (che lui ha sempre avuto, da fuoriclasse qual è) ecco spiegata la quasi imbattibilità, negli ultimi due mesi, del gigante della Val d'Ultimo che ci offre la sua versione dei fatti: «Quest'anno penso di aver fatto un salto di qualità un po' in tutto: più esperienza, migliore sviluppo dei materiali, poi la fiducia che arriva gara dopo gara e con la fiducia cresce tutto. Adesso riesco a sciare sempre più vicino al limite e questa è una grande differenza rispetto al passato, perché quando c'è la fiducia nei propri mezzi, e nei propri attrezzi, la sciata funziona in tutte le condizioni. In superG fa tanta differenza se riesci a far correre gli sci, e io ho fatto così: ho preso qualche rischio, ho fatto anche qualche piccolo errore di linea, ma ero molto veloce ed è andata bene».

Bene? Benissimo! Dominik da terzo a 6 punti dalla vetta è passato in testa alla classifica di specialità con 44 punti sull'austriaco Vincent Kriechmayr (ieri quarto) e rispettivamente 63 e 64 sui norvegesi Kilde e Jansrud, sempre molto pericolosi. «E' vero che la Coppa è vicina, ma è meglio che ne parliamo dopo le finali, perché in superG può sempre succedere di tutto. Si fa in fretta a fare un errore che può compromettere una stagione. Non ho mai sciato sulla pista di Soldeu, ma credo che tutti i migliori siano nella mia stessa situazione e questo è interessante».

Proprio così, e se Marcel Hirscher ha già chiuso i conti con la coppa generale (sarà la sua ottava consecutiva!) e con quelle di gigante e slalom, le classifiche della velocità sono ancora da definire con Paris in lizza sia in discesa che in superG. Dalle Alpi alla Scandinavia per finire sui Pirenei, comunque andrà a finire sarà un successo e il futuro è tutto suo.

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