Piano salva-dipendenti. La Ferrari è pronta a tradire la Formula 1

Con ulteriori tagli del budget cap Maranello farebbe altri Mondiali senza addio al Circus

Piano salva-dipendenti. La Ferrari è pronta a tradire la Formula 1

La Ferrari non ci sta a farsi tagliare troppo il budget. E minaccia. Ma non lo fa alla vecchia maniera, quando il grande vecchio alzava la voce e prometteva di andarsene se le cose non fossero andate come voleva lui. Arrivò addirittura a progettare e costruire una monoposto da Formula Indy, un oggetto poi finito in museo. Questa volta la minaccia è più sottile: se non ci state a sentire noi continueremo a correre in Formula 1, ma non ci avrete più in esclusiva e porteremo le nostre auto a gareggiare anche in altri campionati.

Il messaggio è firmato da Mattia Binotto e recapitato direttamente in casa degli inglesi sulle pagine di The Guardian che prima gli ha abbinato un titolo bombarolo, poi ha corretto il tiro sull'edizione online. Anche perché le parole di Binotto in fin dei conti erano ancora più gustose: «Il budget cap a 145 milioni di dollari è un taglio importante rispetto a quanto deciso lo scorso giugno che comporterebbe dei sacrifici in termini di risorse umane. Se dovessimo scendere ancora potremmo valutare altre opzioni per garantire il nostro Dna da corsa». Il Dna da corsa Ferrari vuol dire le grandi gare con le vetture sport, quelle che Maranello ha abbandonato nel 1973 per concentrarsi sulla Formula 1, ma quelle che Enzo Ferrari ha sempre amato.

La nuova formula per mondiale Wec riservato alle Hypercar sarebbe l'arena perfetta per una nuova sfida. Toyota, Aston Martin, Peugeot e Glickenhaus hanno già detto sì. Ma anche il campionato Indy se si pensa al mercato statunitense potrebbe essere interessante (anche se lì le scocche sono tutte made by Dallara). Insomma la Ferrari non ha intenzione di lasciare, ma al massimo di raddoppiare per non disperdere i suoi talenti e soprattutto per non esser costretta a lasciare a casa qualcuno.

La Formula 1 e le corse in generale sono troppo importanti per la ricerca e sviluppo delle vetture stradali. La Ferrari aveva detto sì al tetto di spesa proposto un anno fa (175 milioni di dollari), ma adesso c'è chi spinge ad abbassarla a 145 per il 2021 e addirittura a 130 per il 2022. La Ferrari non è sola in questa battaglia. Mercedes e Red Bull sono dalla sua parte. «Oggi in Formula 1 abbiamo squadre con caratteristiche molto diverse tra loro ha spiegato Binotto operiamo in nazioni differenti, con diverse normative in tema di gestione del lavoro, e non è semplice apportare modifiche regolamentari di questa portata».

Maranello ha anche proposto budget diversi per i team ufficiali e non e si è detta disposta a fornire non solo il motore ma anche il telaio a

un eventuale team cliente. Insomma tutto, ma non quel taglio che significherebbe dover tagliare tante, troppe teste. A salvare tutti potrebbe essere il Dna da corsa della casa. Qualcosa di molto romantico in fin dei conti.

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