Pirlo, l'ex predestinato Covid permettendo. "Undici giocatori li avrò"

Dopo Alex Sandro anche Cuadrado contagiato. "Niente alibi". Gara a rischio? Oggi altri tamponi

Pirlo, l'ex predestinato Covid permettendo. "Undici giocatori li avrò"

«La classifica rispecchia il valore delle squadre», ha detto ieri Andrea Pirlo incoronando il Milan e, di riflesso, tirando un po' le orecchie alla sua Juventus. La quale stasera scenderà in campo a San Siro dopo una marcia di avvicinamento accidentata anziché no. A un bilancio finora sotto la sufficienza perché non si può nascondere che tale sia, considerati i 27 punti conquistati in 14 partite si è infatti aggiunto nelle ultime ore lo spettro del covid: alla positività di Alex Sandro, comunicata lunedì, si è infatti aggiunta ieri quella di Cuadrado. Inevitabile un po' di preoccupazione (anche Dybala, due giorni fa, accusava qualche linea di febbre), così come è inevitabile un altro giro di tamponi da effettuare in mattinata: se lo scenario non peggiorerà radicalmente, Asl permettendo, la squadra raggiungerà poi Milano. La partenza nel giorno di gara era comunque già programmata.

«Non vogliamo alibi le parole dell'ex numero 21 -. Undici giocatori da mandare in campo li troveremo, andiamo a Milano per imporre il nostro gioco. La classifica? La guarderemo più avanti, adesso pensiamo solo a noi stessi e a migliorare.

Proposito ammirevole, anche se è chiaro che l'assenza dei due esterni titolari porti con sé qualche patema in più del solito e pure qualche problema di formazione. Tra le opzioni possibili, quella più accreditata prevede lo spostamento di Danilo sulla sinistra e l'inserimento di Demiral (recuperato, ma non ancora in grado di reggere i novanta minuti) o McKennie a destra: più arduo invece immaginare Frabotta titolare sulla corsia mancina. Non sarà ancora una partita da dentro o fuori, ma importante certamente sì. Milan-Juve ha sempre il suo fascino: lo aveva quando giocavo e lo avrà anche nelle vesti di allenatore. Visti i miei trascorsi, non nego che avrà un gusto speciale: rispetto a quando vestivo il rossonero, è rimasto comunque solo Paolo Maldini e tutto il resto è cambiato. In ogni caso, mi godrò l'atmosfera. Cercando di salvare la pellaccia e, anzi, progettando il colpaccio contro una squadra che è molto brava a recuperare palla e ad attaccare velocemente. Loro sono pericolosi nello spazio, noi dovremo esserlo tecnicamente. Dovesse vincere, la Juve batterebbe per la prima volta in stagione una delle prime dieci squadre in graduatoria: strano ma vero, fino a questo punto del campionato non è ancora accaduto. E' successo e basta, non c'è un motivo particolare. In Italia non ci si può adagiare mai, contro nessuno. Tanto meno contro la capolista, da affrontare con Ronaldo e febbre permettendo Dybala in attacco: Morata rimarrà ancora ai box, in attesa poi che il mercato faccia planare sotto la Mole uno tra Quagliarella (favorito), Pellè, Llorente o Depay. Dipendiamo troppi dai gol di Ronaldo? E' sempre stato decisivo ovunque abbia giocato, non vedo perché non debba esserlo da noi.

Sfruttiamo le sue caratteristiche per averlo lucido negli ultimi trenta metri: abbiamo cambiato qualcosa nella sua posizione, adesso si stanca un po' meno nella fase di riconquista della palla: lo abbiamo e ce lo teniamo stretto.

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