Quelle Mercedes troppo forti e crudeli che tolgono le favole alla Formula 1

Senza di loro, in pole ci sarebbe il pilota che corre "grazie" al Covid

Quelle Mercedes troppo forti e crudeli che tolgono le favole alla Formula 1

Senza Mercedes sarebbe un campionato bellissimo, pieno di sorprese e favole da raccontare. Come quella del pilota disoccupato, richiamato in servizio per sostituire un collega contagiato dal virus e catapultato nel giro di una settimana in pole position. Davanti a Nico Hulkenberg però ci sono le due Mercedes che dall'inizio della stagione monopolizzano la pole. Una sorpresa, questa volta, c'è anche in casa Wolff con Bottas che festeggia il rinnovo del contratto con la 13esima pole della carriera, la seconda stagionale dopo quella della prima gara austriaca. Se vuole continuare a credere nel sogno mondiale, Valtteri deve cominciare a vincere perché Hamilton ha già 30 punti di vantaggio Questa volta sarà meno timido al via?

Per vedere una Ferrari in pole non basterebbe cancellare le Mercedes. Bisognerebbe chiudere ai box anche Racing Point, Red Bull, Renault, McLaren e pure Alpha Tauri. Senza i miracoli della scorsa settimana, Leclerc è soltanto ottavo a 1460 dalla pole. Nel BritishGp di sette giorni fa, era quarto al via a 1124 da Hamilton. Nessuno è riuscito a migliorare i crono nonostante le mescole Pirelli più morbide a disposizione (anche se alla fine il duo Mercedes ha fatto il tempo con le Gialle che erano le morbide della scorsa settimana), la Ferrari è peggiorata più degli altri anche perché con Leclerc ha scelto un assetto meno carico che ha fatto perdere velocità, ma potrebbe produrre una gara con una sosta sola rispetto alla concorrenza. Non che questo possa far sognare troppo, vista quanta gente c'è davanti. Tra l'altro anche a Charles è stata cambiata la power unit per precauzione dopo la scenografica rottura di Vettel venerdì pomeriggio. Lento e pure fragile: il motore 2020 della Ferrari sembra uscito da una canzone di Drupi.

Il calvario di Seb sembra non finire più. Neppure qui è riuscito ad arrivare in Q3 come nel primo Gp stagionale, prendendo 0369 dal compagno in Q2. E purtroppo senza commettere errori. Seb è convinto di aver ottenuto il massimo dalla sua Ferrari. Il problema è che non c'è il minimo feeling. È come uscire a cena con una ragazza innamorata di tuo fratello. «Le abbiamo provate tutte, devo fare i complimenti ai miei ingegneri, ma è come andare contro un muro», il desolante e deprimente commento di Seb che due anni fa lasciava Silverstone cantando e ballando. «Riuscire a ottenere dei punti non sarà semplice», la ciliegina sulla torta. Ma non preoccupatevi, la Ferrari gode di ottima salute. Lo dice il presidente Elkann, il cui cugino ha esonerato l'allenatore campione d'Italia dalla Juve John, invece, conferma tutti. Squadra che perde non si cambia. Oggi ci sono solo tre team che non hanno neppure una vettura davanti alla miglior Ferrari: Williams, Haas e Alfa Romeo.

Due montano lo stesso motore made in Maranello, il meno potente della Formula 1 di oggi (Binotto dixit). Fa tristezza vedere l'Alfa Romeo (Sauber) in fondo allo schieramento. Settant'anni fa quando tutto cominciò, proprio a Silverstone, ce n'erano quattro davanti a tutti alla partenza e tre sul podio alla fine.

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