Vanni Zagnoli
Al Forum finisce stasera con Italia-Olanda (21,15, Rai2) la seconda fase del mondiale, si conosceranno le magnifiche sei, con l'Italia già sicura del passaggio del turno in virtù del ko della Bulgaria. Domani il sorteggio dei due gironi da tre, al palaolimpico si giocherà da martedì a giovedì, sabato e domenica le finali. L'Italia vuole esserci e intanto benfigura con impianti frequentati: venerdì a Bologna per il Brasile c'erano 3.800 spettatori, il minimo sono stati i 450 di Bari, per Australia-Camerun.
Ivan Zaytsev, è il miglior momento per il vostro sport?
«Probabilmente. Siamo lì da anni, sfruttiamo l'occasione del mondiale per far parlare anche della pallavolo. È bello, c'è gente che si spacca quotidianamente, da tempo: è l'evento dell'anno per l'Italia e andrebbe utilizzato ancora meglio. Siamo attorniati da questo calore, speriamo i risultati si mantengano così».
Un anno fa aveva saltato gli Europei per la querelle di sponsor delle scarpe, si riprende quanto le era stato levato?
«No. Devo sempre dimostrare quanto valgo. Sono momenti di sfida, ennesime occasioni per esternare ciò che sono».
È l'unico azzurro superstite del mondiale del 2010. Che sapore ha questo suo terzo campionato?
«Sono azzurro da un decennio, è il torneo della maturità, a 30 anni si raggiunge l'apice. È un test per vedere a che livello sono».
Anche l'ex nazionale brasiliano Teixeira, fra i maggiori dirigenti Fivb, la indica come simbolo del volley, con il carioca Bruninho.
«Fa piacere. Soprattutto che le persone notino la sincerità».
A Torino può finire meglio, rispetto all'argento olimpico?
«Mettiamo in campo tutto quanto abbiamo. Quando ci fermeremo rivaluteremo il percorso».
Cosa dà il ritorno di Juantorena, nonostante la schiena e un polpaccio sofferenti?
«Stabilità, forza e carattere».
Qual è stato il suo momento più particolare?
«Battere l'Argentina di Velasco, che mi allenerà a Modena. Anche lì giocherò da opposto, con certezze, punti di forza costanti e la possibilità di concentrarmi sulle negatività del mio gioco. La difesa è voglia di non far cadere il pallone, la ricezione è tecnica».
A 22 anni Giannelli è il miglior palleggiatore del torneo?
«Cresce in ogni gara, tiene in tiro gli attaccanti, con più sicurezza nei propri mezzi».
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