La ribellione va in scena a metà del secondo set e la partita diventa quella di un padre contro un figlio, e viceversa. Difficile di questi tempi i rapporti di famiglia nello sport: certo, non è come Gianmarco contro Marco, la rottura nella famiglia Tamberi, però... D'altronde Sebastian Nadal non è l'allenatore di Rafa, ma il tennis lì a Manacor è questione di famiglia e allora fa scalpore che il figlio si ribelli al padre così, davanti a tutti. Insomma Rafa Nadal con una fitta che lacera gli addominali esce dal campo sotto di un set a Wimbledon: il papà che ne ha visto troppe ormai del suo (ex) ragazzo martoriato dagli infortuni, si agita e gli fa cenno di basta, smettila, finiscila di farti del male.
Rafa se ne va negli spogliatoi con il fisioterapista, torna dopo 5 minuti, vince il secondo set cominciando a guardalo storto. Lo fa tutte le volte che vince un game, anche quando si porta a casa il quarto set, pure dopo aver vinto alla fine di un epico tie-break al quinto. La guerra del padre in realtà era già finita, perché Sebastian da tempo si era accucciato nel box dei giocatori con la faccia di chi l'aveva combinata grossa.
Ma Rafa non perdona che nessuno contraddica il suo credo, quello per cui non ci si ritira mai dalla lotta, qualunque cosa succeda: «Il mio film preferito è Il Gladiatore: mi assomiglia».Alla fine poi però ammette: «Ci sono stati diversi momenti in cui pensavo che non avrei finito il match». Solo che deve decidere lui. Fino a quando, presto, diventerà padre. E allora capirà e abbraccerà Sebastian.
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