Riecco la Juventus o solo la voglia di odiarla?

Sono giorni che nel condominio del pallone tutti bisbigliano mezze frasi sui vertici della Juventus: la Fiat, Agnelli, Conte. "È tornata la Juve o è tornata la proiezione della Juve sugli altri?"

Riecco la Juventus o solo la voglia di odiarla?

La domanda è da pseudointellettuali più che da bar Sport: «È tornata la Juve o è tornata la proiezione della Juve sugli altri?». Sono giorni che nel condominio del pallone tutti bisbigliano mezze frasi sui vertici della Juventus: la Fiat, Agnelli, Conte. Le lamentele dell’allenatore, poi il gol non visto da Tagliavento a San Siro,
il rigore negato al Genoa e il dossier sugli errori arbitrali contro la Juventus: la sequenza, per i complottisti, direbbe che la potenza mediatico-politica smarrita dai bianconeri dopo il 2006 è tornata. Ad alimentare il sospetto, ieri è stato il Secolo XIX, che in prima pagina ha addirittura titolato: «È tornata la (vecchia) Juve».

Ora, non si ricorda una grande rivalità Genoa-Juventus, se non forse per un vecchio gemellaggio tra i genoani e torinisti che potrebbe suggerire un ipotetico fastidio di riflesso dei grifoni per la Juve. Ma non è mai stata una cosa seria. Eppure il principale quotidiano della città sente l’esigenza di attaccare Agnelli e il suo club perché s’è lamentato dell’arbitraggio di domenica a Marassi e perché al Genoa non sarebbe stato dato un evidente rigore.
Siamo tornati all’Italia, insomma. Tutti hanno bisogno di un nemico: la Juve ha svolto questo ruolo alla grande.

Odiata da tutti per decenni, negli ultimi anni aveva perso questa prerogativa: non solo aveva smesso di vincere, ma faceva anche particolarmente pena. Sempre un po’ improvvisata e sempre un po’ maltrattata dai suoi stessi tifosi. Agnelli e Conte l’hanno riportata su e zac, adesso hanno ricominciato a detestarla. L’ipotesi che le questioni arbitrali che la riguardano siano determinate dal caso è già stata sepolta: ogni episodio favorevole che le capita diventa un indizio del ritrovato potere bianconero. Ogni lamentela per un torto subito è la dimostrazione evidente
dei tentativi di condizionare in futuro le decisioni degli arbitri.
La breve stagione dell’Inter antipatica perché vincente è già finita. È tornata la Juve, sì.

Però resta quella domanda da pseudointellettuali: non è che è tornata la proiezione che si ha del club bianconero? Il desiderio di odiare qualcuno è sempre irresistibile. Così come è irresistibile la tensione emotiva che porta a ritirare fuori i vecchi nemici: come in politica sono già tutti pronti a tirare fuori il berlusconismo, in assenza del quale non si è più in grado di individuare un capro espiatorio, così nel pallone riemerge la Juventus.

Nemica a prescidere e immediato richiamo a un teorico e detestabile superpotere in grado di condizionare risultati e campionati. Basta esserne consapevoli, poi può valere tutto: la rivalità, nel calcio, è l’unico vero superpotere. È anche uno dei motivi per cui vale la pena essere tifosi.
twitter: @giudebellis

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