La rivoluzione Milan spaventa squadra e tifo. Ma spunta la carta Ibra

Da Leao perplesso al rinnovo di Maignan. Senza Maldini, Zlatan come raccordo coi calciatori

La rivoluzione Milan spaventa squadra e tifo. Ma spunta la carta Ibra
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È presto per stabilirlo ma è indispensabile dirlo subito: Gerry Cardinale, da autentico azionista di scuola americana del Milan, provenendo da un'altra cultura aziendale, si è assunto una gigantesca responsabilità. Ogni mossa futura, ogni acquisto, ogni risultato del prossimo Milan post-Maldini sarà letto alla luce di questo divorzio traumatico che ha anche il potere di squarciare il cuore del popolo rossonero come pubblicamente annunciato da una chat dei tifosi vip i quali hanno invitato «a disertare San Siro» meritandosi il commento sarcastico di qualche fedele abbonato («loro non vengono a San Siro e se vengono hanno il biglietto omaggio!»). La scelta di puntare sulla figura di Giorgio Furlani Ad di recentissima nomina non è sorprendente perché il manager ex Elliott, tifosissimo milanista, si è già segnalato per una buona intuizione sul mercato (l'estate scorsa, in attesa della conferma di Maldini e Massara, trattò l'acquisto di Dybala: sarebbe risultato più utile e meno oneroso del CDK costato 35,5 milioni di euro, ndr) e un ruolo decisivo nel trattare con il Lille per liberare Rafa Leao dal macigno della supermulta da 19 milioni di euro sulla schiena, favorendo così il rinnovo in rossonero del portoghese fino al 2028.

Al suo fianco ci sarà Geoffrey Moncada, responsabile scout, già noto alle cronache perché capace di segnalare, a costi ridotti, elementi come Kalulu, Tomori e lo stesso Maignan, e a capo di una struttura con un bel numero di osservatori in giro per l'Europa (Francia in particolare) e il sud America. Al modello del calcio sostenibile sarà aggiunto il moneyball, cioè la ricerca dei dati per selezionare i calciatori interessanti promossa negli Usa da Billy Beane e della quale Cardinale è diventato un convinto sostenitore. Lavoreranno in gruppo con lo staff tecnico guidato da Stefano Pioli e dai suoi collaboratori. Ma c'è un vuoto da segnalare e che va occupato al più presto ed è quello di una figura carismatica che faccia da collegamento tra casa Milan e Milanello.

Perché le prime reazioni di smarrimento totale denunciate dai calciatori partiti per le nazionali o le vacanze, dopo il divorzio da Maldini (per lo spogliatoio, non preparato, è stato il classico fulmine a ciel serenissimo, ndr), non possono essere sottovalutate. Il post di Leao (emoticon con l'interrogativo su Instagram) e qualche voce proveniente dagli agenti di alcuni calciatori, i più importanti sono sotto contratto lungo e quindi non a rischio cessione, ne sono una riprova. La prima verifica è già vicina e avverrà in occasione dell'incontro fissato con l'agente di Maignan, il portiere francese molto stimato, rimasto fuori per infortunio muscolare e ricaduta 4-5 mesi durante la stagione: per respingere gli appetiti del Chelsea è previsto un prolungamento del contratto abbozzato da Maldini e Massara. Ma sul punto sarà bene pensare subito a una figura da introdurre nella snella linea di comando rossonera e cioè a un collegamento tra il club e la squadra. Indispensabile un esponente carismatico, capace di dialogare tutti i giorni con Pioli e i suoi e di attrarre eventuali arrivi. Cardinale è già su questa linea.

C'è un personaggio appena uscito dai ranghi del Milan che ieri ha postato sui social il proprio saluto ai tifosi, è libero e a caccia di nuove emozioni, si chiama Zlatan Ibrahimovic e farebbe proprio al caso in oggetto.

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