Da Rossi a Casadei, Italia-Brasile finisce sempre 3-2

Doppietta e assist del talento che l'Inter ha venduto al Chelsea: 41 anni dopo la tripletta di Pablito

Da Rossi a Casadei, Italia-Brasile finisce sempre 3-2
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Trentuno anni dopo il leggendario pomeriggio del Sarrià, Italia-Brasile ci regala un nuovo 3-2 ai danni dei sudamericani. Una notte Mundial, seppure a livello giovanile. Decisa, oggi come allora, da un mattatore in maglia azzurra.

L'Italia Under 20 ha inaugurato nel migliore dei modi il suo cammino nella rassegna iridata di categoria, in Argentina, battendo i verdeoro nel segno di Cesare Casadei. Finito sotto i riflettori la scorsa estate, col passaggio milionario dall'Inter al Chelsea, il classe 2003 ha dato un altro colpo di spugna all'etichetta di plusvalenza di lusso frettolosamente incollatagli appena qualche mese fa. I due gol al Brasile, il primo di testa e il secondo sul rigore, preceduti dall'assist per il vantaggio di Prati, richiamano inevitabilmente alla memoria la storica tripletta di Paolo Rossi nel 1982. Un esordio degno di Pablito quello del giovane centrocampista, che al primo anno in Inghilterra si è già ritagliato uno spazio importante: 13 presenze con 5 gol nella seconda squadra del Chelsea, 15 gare con una rete in prestito al Reading, nella serie cadetta inglese.

Una doppietta speciale quella di Casadei, non soltanto per il peso specifico del contesto e dell'avversario: «Io sono di Cervia ha spiegato la mia famiglia è tutta lì, in strada ad aiutare. Solo restando uniti ne verremo fuori». E allora la testa va subito al prossimo impegno, per regalare un'altra gioia a chi soffre a migliaia di chilometri di distanza: «La Nigeria è una squadra molto forte, dobbiamo entrare in campo con lo stesso spirito della sfida al Brasile».

La prova da trascinatore di Casadei è la punta dell'iceberg per un gruppo azzurro che vanta tanti volti già noti al grande pubblico. Su tutti Tommaso Baldanzi, i cui 4 centri in Serie A con l'Empoli promettono di renderlo protagonista del prossimo mercato. E che dire di Simone Pafundi, gioiellino classe 2006 dell'Udinese che ha già debuttato in Serie A e in nazionale maggiore, stregando il c.t. Mancini. Passando poi per Giacomo Faticanti, 2004 lanciato da Mourinho in Europa League, Daniele Montevago (6 presenze in A con la Samp) e Francesco Pio Esposito, terzo della dinastia di fratelli che macina gol con la Primavera dell'Inter.

Un gruppo di talento e di sicuro avvenire, dunque, orfano tra gli altri di Gnonto, Miretti e Scalvini (ormai divisi tra nazionale maggiore e Under 21), oltre ai vari Volpato (Roma), Coppola e Terracciano (Verona), Fabbian (Reggina, in prestito dall'Inter), Nasti

(Cosenza, di proprietà del Milan) e Ndour (colonna del Benfica B), trattenuti per le esigenze dei rispettivi club. Una boccata d'aria fresca, per un calcio italiano che sogna di rivivere al più presto nuove notti Mundial.

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