Aldo Montano esce di scena agli ottavi di finale della prova individuale di sciabola maschile ai Giochi olimpici di Rio. Il livornese, oro ad Atene 2004, si è arreso al russo Nikolaj Kovalev per 13 a 15. "Ho tirato bene, ero partito male, poi ho recuperato, sono andato in vantaggio ed il match è andato via regolare, botta a botta. A volte capita...". Montano non drammatizza la sua esclusione negli ottavi. "Il russo non è uno scarso o uno scemo - spiega il 37enne schermidore livornese, oro ad Atene 2004 - per cui una sconfitta con lui ci può stare. Però l’Olimpiade è l’Olimpiade, lavori per quattro anni e poi c’è il verdetto della pedana". Che, secondo Montano, è stato influenzato da un arbitraggio, quello del romeno Marius Florea, contestato da tutto il team azzurro. "Se è amico dei russi? Non è amico di nessuno. Fanno però rodere quei due punti girati così". Ma a rincarare la dose è il ct azzurro, Giovanni Sirovich, non nasconde tutta la delusione per l’eliminazione. "Con i russi nessuno è sereno", ha affermato il Ct.
Poi ha aggiunto: "Dopo tutte le fatiche fatte, tra qualificazione olimpica difficilissima e infortuni, che Aldo fosse in pedana è stato già un miracolo - spiega il tecnico azzurro - È un eroe e oggi si giocava una medaglia, ha perso contro un atleta fortissimo con due errori arbitrali, che non devono diventare un alibi. Però sono anni che è così, rimane sempre l’amaro in bocca, un’ombra che sta lì, non sai mai com’è veramente... Però non dico che c’è un complotto contro di noi, è un discorso in generale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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